E’ toccato ad Alberto Selly dare la notizia: Valentina Ok è morta. Lei voleva la si ricordasse bella come ai tempi del suo hit neomelodico a cui doveva anche il nome d’arte, oltre all’imitazione-parodia di Rosalia Porcaro che l’aveva trasformata nel personaggio di Natasha. Eugenio Bennato l’aveva voluta a suo fianco a teatro, Leopoldo Mastelloni aveva diviso con lei un album, John Turturro l’aveva ingaggiata per un cameo in “Passione”: tra i suoi ricordi più cari c’era proprio il red carpet nel 2010 alla Mostra di Venezia, per l’occasione aveva rinunciato ai capelli biondi tinti di nero e indossato un abito rosso fuoco.
Da “Ok” (“Ok, se tu mi vuoi, l’appuntamento è per le sei, sarei una scema se non ci verrei”!) con i suoi “uh uh” epocali all’orgoglio di “Ragazzo gay”: “Ti faranno piangere/ bere le tue lacrime/ tutti quanti contro di te/ e dovrai combattere/ con la solitudine/ contro il pregiudizio che c’è/ Ti sentirai ripetere parole che feriscono/ e resterai in un angolo/ colpito infondo all’anima/ ma tu non lasciarti andare mai/ Hey ragazzo gay/ non arrenderti mai/
forza ce la farai!”. Valentina fu anche ospite della trasmissione All’Arrembaggio proprio con Mastelloni.