Grande partecipazione alla benedizione degli animali in San Domenico. La grande disponibilità di Don Franco Fedullo
Di OLGA CHIEFFI
In ogni cultura l’uomo osserva l’animale e legge il suo comportamento traendone insegnamenti sul modo di vivere in armonia con la natura ma anche su come gestire i propri istinti e su come incanalarli in maniera creativa, non solo, l’animale diventa spesso oggetto delle proiezioni della società gli si attribuiscono vizi e virtù, capacità e atteggiamenti tipicamente umani in una forma di catarsi e di rispecchiamento che permette all’uomo di osservare ciò che è attraverso ciò che è altro da sé. Grande partecipazione, ieri pomeriggio al rito della Benedizione degli animali, in occasione delle celebrazioni di Sant’Antonio Abate, sul sagrato della chiesa di San Domenico. Tanti cagnolini, alcuni anche famosi come quelli del maitre de ballet Francesco Boccia, Mimì e il bel bassotto Otto, canarini, meticcetti, beagle, cani da guardia e da caccia, i più fedeli. Don Franco Fedullo, ha accolto tutti gli animali, presentati dai loro tutori. Sì tutori, non padroni, poiché gli animali devono poter vivere nella loro più felice autarchia. La natura insegna solo se trasferita nella zona “crepuscolare” della memoria, e sa di non dover mai svelare l’enigma del soffio di vita degli animali, di non sollevare il velo di un passato già violato, per salvarlo da sguardi di occhi che non sanno più vedere. Don Franco ha inteso benedire ad uno ad uno tutti gli animali, scegliendo per loro e i loro accompagnatori il passo della Genesi che illustra la loro creazione, poi, dal Vangelo secondo Matteo, la parabola degli uccelli, in cui Gesù ordina di guardare gli uccelli. Non seminano, non raccolgono, ma hanno sempre da mangiare perché il Padre del cielo li alimenta. “Non contate voi, forse, più di loro!” Gesù critica il fatto che la preoccupazione per il cibo occupi tutto l’orizzonte della vita delle persone, senza lasciare spazio a sperimentare e gustare la gratuità della fraternità e dell’appartenenza al Padre, come i nostri amici animali. Ricordiamo un’affermazione di Giovanni Paolo II che diceva: “C’è nell’uomo un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio ed allo Spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi”. Anche San Giustino fu della stessa opinione, parlando di cavalli. Paolo VI, parecchi anni prima, aveva detto: “Gli animali sono la parte più piccola della Creazione Divina, ma noi un giorno li rivedremo nel Mistero di Cristo”.