Spaccio di droga, otto condanne con sentenza a capo del processo con rito abbreviato per la droga che da Castel Volturno arrivava a Salerno e nell’Agro. Pene dai due ai 5 anni di reclusione per i fornitori dei salernitani. Lo ha deciso il gup di Santa Maria Capua Vetere. Tredici in tutto gli imputati altri cinque sono a giudizio ordinario. L’attività d’indagine fu condotta dai carabinieri di Grazzanise, partita nel mese di novembre 2020 e proseguita per un anno. Il blitz a gennaio scorso. Nei confronti dei 13 coinvolti sono stati contestati quasi 400 episodi di cessioni di droga, prevalentemente eroina e cocaina. Prezzi stracciati per attirare anche clienti da fuori regione e c’era chi si affidava al mago in Nigeria o Malawi per assicurarsi il favore degli dei nella compravendita di droga o come protezione del carico dall’ Africa orientale fino in Italia, il confronto coi fornitori connazionali sul prezzo locale dello stupefacente indispensabile per la rivendita in Italia, prezzi competitivi rispetto alla media di mercato che garantiva una grande affluenza anche di piazzisti da altre regioni italiane. Lo spaccio avveniva perlopiù a Castel Volturno da parte degli africani nei confronti di assuntori locali o di piazzisti (i quattro salernitani) che dato il competitivo prezzo di mercato, come ad esempio quello di 35 euro al grammo per l’eroina, andavano a frotte dagli africani e poi rivendevano nelle loro locali piazze di spaccio lo stupefacente con una differenza di prezzo anche più del 50%. Prima dell’acquisto di ogni carico che doveva partire dall’ Africa orientale i pusher naturalizzati castellani chiamavano il mago nelle loro terre d’origine. Il mago aveva il compito di compiere un rito voodoo propiziatorio affinchè il carico o il corriere fossero liberi dal malocchio o da eventi negativi. Le chiamate degli indagati avvenivano anche con i loro fornitori locali per fare un confronto sul prezzo di mercato dello stupefacente in Africa per poi rivenderlo in Italia. Nel corso del blitz di ieri all’alba i carabinieri di Grazzanise hanno recuperato 530 grammi di droga di diversa tipologia tra cui anche ovuli. I salernitani poi finiti a giudizio attraverso la formula del giudizio immediato cautelare, al risiedono a Cava de’ Tirreni, a Salerno e Mercato San Severino. Si tratta di Antonio Pellegrino (salernitano), quindi Guerino Amabile (Cava), Franco Pisapia (Mercato San Severino) e Arsia Marsullo (Cava). Avrebbero inondato di droga le piazza di residenza e di altri paesi vicini come centri dell’agro nocerino.
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