Droga a S. Lucia: Lucia Zullo chiede al Gup l’abbreviato - Le Cronache
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Droga a S. Lucia: Lucia Zullo chiede al Gup l’abbreviato

Droga a S. Lucia: Lucia Zullo chiede al Gup l’abbreviato

di Red.Cro.

Coadiuvata dal figlio, lady cocaina Lucia Zullo, aveva messo in piedi una fiorente piazza di spaccio direttamente presso la propria abitazione ubicata nella frazione Santa Lucia del centro metelliano. La donna si era messa in proprio a seguito della scissione da Vincenzo Zullo e Vincenzo Porpora. Ora in seguito al blitz della Dda di Salerno arriveranno i primi provvedimenti del Gup. Nel blitz rimasero coinvolti Mario Avagliano (figlio di Lucia) 23 anni; Vincenzo Zullo 37 anni; Nuzio Catania, 47 anni; Vincenzo Catania, 46 anni; Angelo Della Valle 61 anni; Alberto Esposito 33 anni, Alfredo Lambiase 32 anni; Vincenzo Porpora 49 anni e Giovanni Ragosta 39 anni. Tutti residenti tra Cava de’ Tirreni, l’Agro e Torre Annunziata. Lucia Zullo, Dante Zullo, Vincenzo Zullo, Vincenzo Poropora e Angelo Della valle, difesi dall’avvocato Teresa Sirrentino, hanno chiesto il rito abbreviato. Per il resto si procederà col rito ordinario. I fiumi di droga arrivavano dall’hinterland napoletano. Il provvedimento scaturisce da un’articolata attività investigativa coordinata dalla Dda e avviata nel novembre 2015 e, poi, preseguita fino all’anno in corso, condotta dai militari della Sezione Operativa dei Carabinieri di Nocera a partire dal gennaio 2017. Dalle indagini e dalle numerose intercettazioni, oltre che dalle parole di alcuni assuntori è emerso che a Cava, in particolare nella frazione Santa Lucia, dedito all’acquisto, detenzione, messa in vendita, trasporto, offerta, consegna, preparazione, distribuzione e commercializzazione di sostanze stupefacenti principalmente cocaina e crack. Inoltre, è stato ricostruito il vincolo associativo e l’organigramma individuando il ruolo ricoperto da ciascuno degli indagati. Nel corso delle indagini sono stati recuperati, sottoponendoli a sequestro 100 grammi di cocaina.A dare conferma a quanto accertato dagli investigatori in fase di indagine è stato Giovanni Sorrentino, considerato dagli investigatori il prestanome di Dante Zullo e condannato nell’ottobre del 2017 a tre anni e sei mesi di reclusione, al termine del rito abbreviato celebrato davanti al Gup del tribunale di Nocera Inferiore. Sorrentino era accusato di detenzione di stupefacenti e intestazione fittizia di beni per conto di Zullo, per eludere le misure di prevenzione, con l’aggravante del metodo di camorra: in particolare Sorrentino fu trovato in possesso di cento grammi di stupefacente tipo cocaina, e inoltre risultava intestatario di una Mercedes C, di una Porsche Cayenne, di un garage nel cuore di Cava, di contratti assicurativi, telepass e cavalli da corsa (di sua proprietà solo formalmente). Sorrentino è finito nei guai anche nel procedimento per usura ed estorsione insieme a Vincenzo Zullo, Dante Zullo e Vincenzo Porpora. Ed è stato proprio nel corso di tale procedimento, nel gennaio del 2018, che ha deciso di collaborare con gli inquirenti, Espressa la sua volontà è stato immediatamente sottoposto a programma di protezione. Tutte le rdichiarazioni rese dall’uomo che per un periodo e stato fidanzato con la figlia di Dante Zullo, sono state ritenute valide dagli investigatori.