Dossieraggio. La schizofrenia dei politici e di certi media - Le Cronache
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Dossieraggio. La schizofrenia dei politici e di certi media

Dossieraggio. La schizofrenia dei politici e di certi media

di Aldo Primicerio
Sul dossieraggio, come lo chiamano i media, per ora possiamo possiamo usare solo due aggettivi: cosiddetto e presunto. Per sottolinearne l’uso improprio che ne sta facendo la politica, e le riserve che finora si devono esprimere.
Facciamo, con l’aiuto de Il Sole, un riassunto della questione. Perché il cittadino che si trova a leggerci capisca meglio di quanto propinatoci finora. Tutto parte da una denuncia del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Centinaia di accessi abusivi al sistema informatico delle segnalazioni di operazioni sospette (SOS), sbirciando negli affari e nei conti di politici e vip del mondo dello spettacolo e dello sport.
Un finanziere, Striano, l’uomo chiave. Dietro di lui un mandante? O una regia? E per arrivare a cosa?
L’uomo chiave dell’inchiesta della procura di Perugia, che indaga sugli ingressi informatici alle banche dati della Procura nazionale antimafia, è il luogotenente della Guardia di finanza Pasquale Striano. Avrebbe consultato quei file senza averne il titolo. Almeno 800 volte in due anni, tra il 2021 e il 2022. Ma al momento non sarebbe ancora emersa alcuna attività di dossieraggio. E Striano ha sempre sostenuto la correttezza del suo comportamento. Ma dovrà ammettere anche gli abusi che ne ha fatto. C’è anche l’ipotesi degli inquirenti che il finanziere possa avere avuto un mandante, un sospetto che però non ha trovato finora riscontro negli accertamenti dei magistrati. C’è poi il rebus delle finalità. Tecnicamente Striano, in quanto ufficiale di polizia giudiziaria, avrebbe potuto consultare quei file. Per indagini su eventuale riciclaggio, o su mafia od anche terrorismo. Ora è indagato per accesso abusivo a sistemi informatici, falso e abuso d’ufficio. Si tratta degli stessi reati che riguardano l’altro personaggio cruciale nell’inchiesta, il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati, che allo stesso modo respinge le accuse. I due avrebbero operato insieme, mentre altre volte Striano avrebbe fornito anche informazioni a giornalisti. Tre dei quali sono sotto inchiesta per accesso abusivo e rivelazioni di segreto. Non è facile carpire i dati di questo flusso di SOS, le segnalazioni di operazioni sospette. Ci sono regole e strumenti precisi. E per questo sono ora al centro delle indagini della Procura di Perugia.
I chi sono della ricerca. Tutti vip. Politica, imprenditoria, spettacolo, sport. Anche Lotito e la Salernitana. Gli indagati
Negli accessi alle SOS compaiono i ministri Francesco Lollobrigida, Marina 01Elvira Calderone, Gilberto Pichetto Fratin, Giuseppe Valditara e Adolfo Urso e i sottosegretari Andrea Delmastro e Giovanbattista Fazzolari. Ma anche Marta 1ascina, parlamentare di Forza Italia e ultima compagna di Silvio Berlusconi, e Olivia Paladino, compagna dell’ex premier Giuseppe Conte. Anche Matteo Renzi compare tra gli oggetti delle ricerche. E poi il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, Letizia Moratti, ex ministro ed Enrico Michetti, candidato sindaco a Roma nelle ultime elezioni. E poi ancora l’ ex parlamentare (oggi in carcere) Denis Verdini, dell’ex presidente della Camera Irene Pivetti, dell’avvocato Piero Amara, dell’imprenditore-editore Francesco Gaetano Caltagirone. Per finire con spettacolo e sport. Tra i nomi che compaiono negli accessi quello di Fedez, nel 2021, l’allora presidente della Juventus Andrea Agnelli, l’allenatore Massimiliano Allegri e il calciatore Cristiano Ronaldo. Oltre a Striano, Laudati ed i tre cronisti è indagato dalla Procura di Roma anche il presidente della Figc Gabriele Gravina. Sotto i riflettori negli ultimi giorni anche il presidente della Lazio, ex proprietario della Salernitana e senatore di Forza Italia Claudio Lotito. Negli uffici della Procuira di Salerno era stato infatti aperto un fascicolo dopo una denuncia sull’acquisto della Salernitana (venduta da Lotito) nel 2021 da parte dell’imprenditore Iervolino. La variegatezza dei personaggi farebbe pensare ad altro, forse più ad indagini per finalità fiscali. Ma queto sarà accertato solo alla fine.
Fatti gravi, secondo il capo AntiMafia Melillo. Ma da politica reazioni scomposte, insinuazioni per delegittimare, e manovre strumentali pre-elettorali
Il Procuratore della Dna Giovanni Melillo, riporta Il Fatto, parla di “raffigurazioni piuttosto irreali circolate negli ultimi tempi” e rivendica l’utilità delle Sos, che definisce “un pilastro del sistema antiriciclaggio” e uno “strumento essenziale per il contrasto alle mafie”, di cui è nota “la vocazione a generare processi di accumulazione finanziaria”. Tanto che “il nostro sistema antiriciclaggio è guardato con rispetto e ammirazione da tutto il mondo, è un esempio”. Tuttavia, ammette, “sono strumenti delicatissimi, contengono dati, notizie, informazioni in grado di profilare chiunque e rivelare la natura delle nostre relazioni. E la sua gestone deve essere improntata alla massima cautela e correttezza. Ma questo non significa che bisogna ricorrere a decreti per vietare alla stampa di pubblicare operazioni sospette. E’ inconcepibile che un liberale come Enrico Costa pensi, con FI e Lega, ad un emendamento per tacitare i media. I giornalisti, signor Costa devono essere liberi di informare. Responsabilmente, è chiaro, ma liberi. Come avviene in tutti i Paesi democratici. Lei è in Italia, onorevole, non in Ungheria o in Bielorussia o a Mosca.
E Raffaele Cantone stronca il ministro Nordio ed i suoi tentativi di smantellare il sistema giudiziario. Ma per ora nulla di certo
“Un’inchiesta delicatissima – avverte il Procuratore di Perugia – che con le nuove norme restrittive sui sequestri dei cellulari in discussione al Senato sarebbe forse stata compromessa”. Quello di Cantone è quasi un appello al governo a non fare sciocchezze di cui ci pentiremmo tutti. Si parla e si scrive di regie e di mandanti, persino di servizi segreti stranieri. Finora solo parole dementi di media venduti. Finora niente. Una cosa sembra essere certa. Non è per soldi, e quindi niente corruzione. C’è sicuramente dell’altro. Bisogna aspettare che la verità affiori dalle indagini. Che spettano solo alla magistratura. La politica, Nordio, Meloni, Conte, Schlein, Salvini, Renzi si tengano lontani da cose da cui la Costituzione li esonera. Politici, state alla larga.