Dopo Rdc poche domande formazione, meglio servizi sociali - Le Cronache
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Dopo Rdc poche domande formazione, meglio servizi sociali

Dopo Rdc poche domande formazione, meglio servizi sociali

Da Caserta a Salerno non decolla la piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) voluta dal Governo per formare e offrire opportunità di lavoro agli ex percettori del reddito di cittadinanza. Meglio tentare i vedersi riconosciuto il disagio sociale da parte degli uffici comunali. E’ questa la realtà che appare raccogliendo le voci di chi ha perso il reddito di cittadinanza e di chi è dietro uno sportello per aiutarlo. Una realtà che spiega perché a sette giorni dal via hanno fatto domanda alla piattaforma per il Sostegno alla Formazione Lavoro poco più di 30mila persone a fronte delle circa 150mila famiglie che hanno già ricevuto il messaggino telefonico che annunciava lo stop al Reddito di Cittadinanza. C’è stato qualche iniziale problema tecnico, ma le persone raccontano i timori e le speranze di chi aveva il reddito e ora non vuole trovarsi senza nulla, o immagina di rientrare tra i beneficiari tramite la procedura di presa in carico dei servizi sociali. “Ad ora non ho più niente e abito in una casa che non posso permettermi più, non posso pagare l’affitto e nemmeno le utenze e anche se aderissi alla piattaforma SIISL per il programma formazione e lavoro, con 350 euro non ci farei nulla”, spiega un 48enne casertano cui il reddito di cittadinanza è stato tolto con un sms; le sue parole sintetizzano il pensiero di tanti ex percettori, cui oggi gli stessi gestori di Caf o di sportelli per il reddito chiedono di aspettare ad iscriversi sulla piattaforma, quantomeno in attesa di indicazioni più specifiche. Ad ora infatti non c’è stato alcun assalto degli ex percettori ad iscriversi al Siisl, ma presto come rivela un dipendente di Centro per l’Impiego (Cpi) del Casertano, “le stesse circolari regionali ci allertano che tra qualche giorno, forse dopo la metà del mese, quando il sistema diventerà pienamente operativo e aumenteranno le iscrizioni alla piattaforma, avremo una grande affluenza di ex percettori che vorranno sapere dei corsi o delle opportunità di lavoro”. Vincenzo Fiano, responsabile dello sportello per il reddito del Centro sociale Ex Canapificio di Caserta, spiega che “stiamo cercando di organizzare una assemblea pubblica con gli ex percettori del reddito di cittadinanza, cui verranno date le indicazioni circa le varie strade che hanno a disposizione, dall’iscrizione alla piattaforma alla presa in carico dei servizi sociali. Devo dire che in molti sperano di riuscire a riavere il reddito attraverso la procedura, peraltro piuttosto farraginosa e che si concluderà il 31 ottobre, che vede protagonisti proprio i servizi sociali. Molti aspetteranno ad iscriversi al Siisl, perché la piattaforma prevede un contributo di 350 per dodici mesi, al massimo rinnovabile per un altro anno, e nulla più. Altra cosa che rende molto difficile l’accesso alla formazione e lavoro è l’Isee massimo per farne richiesta, che deve essere di 6000 euro”. Ma che dal primo settembre la strada non sarebbe stata in discesa, lo si poteva desumere anche da quanto accaduto in questi ultimi anni, dove reddito di cittadinanza e opportunità lavorative non si sono quasi mai incrociati. Il 48enne casertano ex percettore lo spiega bene. “Per 4 anni l’ho percepito rispettando il decreto del precedente governo. Ci tengo a sottolineare che più volte mi sono presentato durante i primi 3 anni al CPI per avere informazioni sulla mia situazione e mi hanno sempre mandato via perché dicevano che non dovevo essere io a recarmi lì ma loro a contattarmi”. Solo a luglio 2022 “ho firmato il patto di servizio; la funzionaria del CPI di Caserta lo ha compilato di servizio indicando la mia formazione professionale e le mie esperienze lavorative ma non ha saputo indirizzarmi o darmi delle opportunità di lavoro valide. Semplicemente la risposta della funzionaria è stata ‘non ci sono offerte di lavoro per il suo profilo, le faremo sapere’. Detto ciò ho firmato e me ne sono tornato a capo chino a casa”. Il 48enne è stato richiamato molti mesi dopo, ad aprile 2023. “Mi hanno fatto firmare un altro patto di servizio dove ho aderito anche al programma nuovo del governo, il GOL per i corsi di formazione, ma nessuno mi ha contatto per propormi alcun corso. Ho voluto dare una svolta alla mia vita e aderire a questo progetto perché credevo di poter trovare delle opportunità migliori. Ma dopo i 35 anni, poche aziende sono disposte ad assumerti”. Il gestore di un Caf di Salerno ammette che “per ora ai nostri utenti, impauriti e confusi, stiamo consigliando di attendere ad iscriversi alla piattaforma, c’è bisogno che il sistema vada a regime, e ancora non è così. Ma molti probabilmente non si iscriveranno o la faranno dopo aver tentato altre strade”.