di Marco De Martino
SALERNO. Alfredo Donnarumma non se l’immaginava così. Quella che sta per andare in archivio doveva essere la stagione della sua definitiva consacrazione con la maglia della Salernitana. Dopo il campionato strepitoso in cui ha trascinato i granata di Menichini alla salvezza a suon di gol (13 per l’esattezza), l’attaccante di Torre Annunziata doveva rappresentare l’arma in più della Salernitana insieme al gemello Massimo Coda ed al gioiello Alessandro Rosina. Ed invece è stato un autentico flop. Tanti i motivi di una stagione deludente, in cui Donnarumma ha timbrato il cartellino solo per sei volte. In primis la difficoltà, da parte di Sannino prima e di Bollini poi, di cucire sulle caratteristiche dei tre tenori un modulo che ne esaltasse le caratteristiche senza sbilanciare la Salernitana in avanti. Nella prima parte di campionato Sannino, per la verità, ci ha anche provato, ma non c’è stato verso. E così Bollini ha deciso di affidarsi al 4-3-3 sacrificando, sull’altare dell’equilibrio tattico, Donnarumma o in panchina oppure in un ruolo -quello di esterno d’attacco- non più suo. Ma non c’è stato solo un problema tattico alla base del tortuoso cammino di Donnarumma. Il lungo tira e molla estivo, bissato poi nel mercato di gennaio, relativo ad una sua possibile partenza verso altri lidi, combinato con la pressante richiesta di un prolungamento, con annesso adeguamento economico, del proprio contratto con il club granata, hanno tolto quella serenità che per un calciatore importante come Donnarumma è fondamentale per fare bene. Ormai il destino dell’attaccante torrese appare segnato. Il suo contratto scadrà al termine della prossima stagione ma nessuno, nè lui nè la Salernitana, hanno probabilmente intenzione di rispettare l’accordo. La sua cessione, molto probabilmente al neo promosso Foggia, è solo questione di settimane, forse addirittura di giorni. Dunque ognuno prenderà la propria strada. Prima però c’è da chiudere nel migliore dei modi un amore bruciatosi troppo in fretta. Magari segnando il classico gol dell’addio al “Curi”…