«Disastrosi». Così la dottoressa Roberta Borrelli, coreferente dello Sportello Amico Trapianti dell’Asl Salerno insieme alla dottoressa Laura Baccari, definisce i dati relativi alle dichiarazioni a favore della donazione di organi in Campania registrate nell’ultimo anno.
«Se ci limitiamo a considerare le dichiarazioni rese in occasione del rinnovo della carta d’identità – sottolinea Borrelli – in Campania solo il 55% dei cittadini si è espressa in merito al tema donazione e di questi ben il 41% ha detto no. Se non sorprende più di tanto l’opposizione che si registra nella fascia d’età superiore ai 60 anni, colpisce e preoccupa che la fascia maggiormente restia a dichiarare la propria disponibilità alla donazione sia quella compresa tra i 18 e i 30 anni».
I dati contenuti nel rapporto 2023 “Indice del dono” del Centro Nazionale Trapianti collocano la Campania al 19° posto tra le regioni italiane per consensi alla donazione, mentre tra i capoluoghi Salerno è al 97° posto, Caserta addirittura al 107° e Napoli è il migliore pur collocandosi all’83°. A cosa si può imputare questo risultato tutt’altro che lusinghiero?
«C’è da augurarsi che si tratti solo di scarsa e cattiva informazione, piuttosto che si arretratezza culturale. Sicuramente sono molte le farse informazioni e le distorsioni che circolano intorno alla donazione. In primis non è vero che una persona anziana o una ammalata non possano diventare donatori, così come troppo spesso si confonde la dichiarazione di morte celebrale, che costituisce il presupposto per l’avvio dell’iter di prelievo, con il coma, che è invece uno stato reversibile: in molti, purtroppo, sono convinti che si possa procedere a un espianto su un paziente in coma. Niente di più falso. È evidente che questa carenza di informazione non favorisca la disponibilità alla donazione. Eppure scegliere di donare i propri organi è l’unico modo per continuare a vivere».
Che strategie è possibile mettere in campo per colmare un divario che, nel concreto, si traduce in liste di attesa più lunghe per i pazienti campani o in una migrazione sanitaria verso le regioni del centro-nord, con pesanti oneri per i pazienti e la collettività?
«Informazione e formazione sono gli strumenti a nostra disposizione. Perché se è vero che occorre sensibilizzare i cittadini, è indispensabile che chi è a contatto con il pubblico negli uffici comunali o negli sportelli destinati a raccogliere le dichiarazioni di disponibilità alla donazione sia in grado di rispondere con esattezza a eventuali dubbi e domande».
Proprio su questi temi, il prossimo 12 maggio, si terrà un evento promosso dall’Aned, con la partecipazione di una serie di realtà istituzionali, dedicato al tema della donazione ed alla presentazione di una serie di iniziative sul tema.
«Sì, tra un paio di settimane prenderà il via un progetto articolato in tre fasi. Il 12 maggio sarà presentata la locandina divulgativa che, grazie alla collaborazione con la Provincia, sarà esposta in tutti gli uffici dove è possibile dichiararsi donatori, oltre che nelle scuole e nelle università. La locandina spiegherà perché dire sì alla donazione degli organi e dei tessuti, un modo per superare quel deficit informativo di cui abbiamo detto in precedenza».
E le altre fasi del progetto?
«Nelle nostre intenzioni la seconda fase è destinata a concretizzarsi nella realizzazione, in collaborazione con l’Asl, di un corso di formazione gratuita destinata a tutti coloro che lavorano presso gli uffici pubblici che hanno a che vedere con la donazione. È opportuno che chi è preposto a raccogliere le dichiarazioni dei cittadini sia in grado di rispondere a eventuali domande o richieste di chiarimenti. La terza fase dovrebbe tradursi nella realizzazione di un video divulgativo e promozionale dedicato alla donazione di organi e tessuti. In questo possiamo contare sulla disponibilità della Salernitana: i giocatori della formazione granata saranno i protagonisti del filmato. Anche in questo caso l’obiettivo è favorire la cultura della donazione e una corretta informazione sul tema».
Clemente Ultimo