Dodicenne aggredito a Cava de' Tirreni. La solidarietà del sindaco e Salernitana - Le Cronache
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Dodicenne aggredito a Cava de’ Tirreni. La solidarietà del sindaco e Salernitana

Dodicenne aggredito a Cava de’ Tirreni. La solidarietà del sindaco e Salernitana

di Erika Noschese

Sporgerà regolare denuncia contro ignoti già questa mattina Camillo Melchiorre, il papà del 12enne che martedì pomeriggio è stato aggredito a Cava De’ Tirreni da un gruppo di giovani non identificato solo perché indossava la maglietta e la mascherina della Salernitana. La notizia, raccontata attraverso queste colonne, ha indignato la popolazione salernitana e della città metelliana. Ad esprimere solidarietà alla famiglia il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli che ha già annunciato che – in occasione della prima di campionato – il piccolo sarà ospite suo insieme alla sua famiglia. “Un abbraccio fortissimo al bambino tifoso della Salernitana ed ai suoi familiari rimasti vittime di un’aggressione a Cava. Un abbraccio affettuoso da padre e da Sindaco della Città di Salerno. L’episodio è gravissimo, la responsabilità dei bulli aggressori è evidente. Confido che saranno individuati e puniti adeguatamente – ha dichiarato il primo cittadino – Sono assolutamente consapevole che si tratta di un esiguo manipolo di sconsiderati che nulla hanno a che vedere con la civilissima città di Cava e con la vera tifoseria metelliana. Sarò felice, se il bambino ed i suoi familiari lo vorranno, averli accanto come miei ospiti in occasione della prima partita della Salernitana nella prossima stagione. Viva lo sport! Abbasso la violenza. Macte Animo”. Ad esprimere solidarietà anche il Salerno Club 2010, attraverso il presidente Salvatore Orilia: “Il Salerno Club 2010 esprime grande rammarico dispiacere ed amarezza per il fattaccio accaduto ieri a Cava de’ Tirreni e che ha visto vittima di aggressione verbale e fisica un ragazzino salernitano, reo solo di indossare i colori distintivi granata. Siamo certi che l’episodio delinquenziale sia ascrivibile ad un ristretto numero di individui e non rispecchi invece la civiltà del popolo metelliano Nella nostra città, soprattutto negli anni passati, chiunque indossasse vessilli di altre squadre non è mai stato oggetto di vessazioni ne’ insulti, segno di grande maturità. Restiamo comunque in attesa di una dura presa di posizione del Sindaco della città di Cava e della Società Cavese Calcio per una ferma condanna dell’aggressione con le scuse al ragazzino ed alla sua famiglia”. Va ricordato che il ragazzo dopo essere entrato all’interno del negozio è stato costretto a spogliarsi per avere il via libera a lasciare l’attività commerciale dai bulli mentre le forze dell’ordine temporeggiavano nell’arrivo. Tra le tifoserie delle due città, distanti pochi chilometri l’una dall’altra, esiste infatti una storica rivalità calcistica. I carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore, agli ordini del comandante Rosario Di Gangi, stanno procedendo d’iniziativa (al momento non ci sono denunce alle forze dell’ordine) per ricostruire quanto accaduto. Al vaglio dei militari ci sono anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Anche la Us Salernitana 1919 ha fatto sentire la sua vicinanza alla famiglia ed esprime “la propria vicinanza ai tifosi coinvolti nello spiacevole episodio verificatosi ieri a Cava de Tirreni. Lo sport, da sempre strumento di condivisione umana e sociale, deve essere sempre arma di unione e amicizia”. Ferma condanna anche dall’amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni. Il sindaco Vincenzo Servalli, ai microfoni di Telecolore, esprime grande dispiacere per l’episodio: “Sono cose inqualificabili che non appartengono al senso di accoglienza, civiltà della comunità di Cava de’ Tirreni – ha detto il primo cittadino – Purtroppo, ci sono facinorosi che vivono in maniera sbagliata il tifo e l’orgoglio della propria città. I cavesi sono tutti molto dispiaciuti e io rappresento anche loro in questo momento”. Il sindaco Servalli ha poi invitato la famiglia al Comune anche “per fargli vedere quanta storia è propria della città e di come siamo parte integrante di questo territorio”. Quanto accaduto ieri per i Servalli, poco ha a che fare con il tifo organizzato: “Ci sono giovanissimi in tenera età, ragazzine che abusano di sostanze alcoliche e hanno comportamenti di inciviltà e vandalismo e questo deve farci riflettere e programmare interventi tra scuola e istituzioni, con il supporto delle famiglie. “Abbraccio forte il piccolo e la famiglia che ieri qui a Cava è stata vittima di aggressione. Questo perché il ragazzo aveva indosso il logo della salernitana. Hanno costretto il ragazzino di 12 anni ad uscire senza maglietta da un negozio, profonda vergogna per questo assurdo gesto”, ha dichiarato Filomena Avagliano, consigliera comunale e da sempre attiva contro la violenza di genere. “Questa non è la città in cui mi riconosco, Cava de Tirreni è da sempre città dell’accoglienza siamo il paese di mamma Lucia. Spero che i responsabili vengano individuati non è possibile che un gruppo sparuto infanghi la nostra città. Un abbraccio da madre, da consigliera e da cittadina cavese alla famiglia ed al ragazzo – ha aggiunto la consigliera – Mi auguro che la famiglia voglia tornare a Cava de Tirreni che è una città che accoglie per storia e tradizione. A quanti giustificano il gesto dico solo una cosa vergognatevi, voi non amate Cava”. Tanti i messaggi di solidarietà indirizzati alla famiglia e al piccolo. “Purtroppo a malincuore ho dovuto fare un patto d’onore con tutti loro per far uscire mio figlio Antonio dal negozio dove stava piangendo senza fermarsi, mio figlio Antonio si è dovuto spogliarsi davanti a certe persone per poi mettersi un’altra maglietta vi giuro che sono stati brutti attimi di tensione litigi verbali e qualche toccatina che non dovrebbero succedere a nessuna famiglia, confermo e condivido il commento del Sindaco Vincenzo Napoli che colgo l’occasione per ringraziarlo per la sua solidarietà, purtroppo nel 2022 esistono ancora queste cose credo che la città di Cava de’ Tirreni non merita assolutamente questi personaggi che la mortificano. Voglio ringraziare a tutti voi che in questo momento mi state tempestando di chiamate e messaggi di solidarietà”, ha detto il papà, Camillo Melchiorre, ancora dispiaciuto per l’accaduto.