Diritti dei lavoratori non garantiti, ieri lo sciopero dell’Ispettorato del Lavoro - Le Cronache
Salerno

Diritti dei lavoratori non garantiti, ieri lo sciopero dell’Ispettorato del Lavoro

Diritti dei lavoratori non garantiti, ieri lo sciopero dell’Ispettorato del Lavoro

di Erika Noschese
Scioperano i dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro. Ieri mattina, sono la sede della Prefettura una folta delegazione, accompagnata dalle organizzazioni sindacali, è scesa in piazza per far sentire la loro voce rispetto alle difficoltà che persistono ancora oggi, con conseguenti problemi di funzionamento che impediscono all’INL di svolgere appieno la sua funzione istituzionale: la tutela di lavoratrici e lavoratori e la vigilanza sulle irregolarità nel mondo del lavoro. In particolar modo, nonostante l’avvio di un importante reclutamento di personale, si registrano ancora centinaia di posti scoperti, in quanto l’INL si dimostra ente meno appetibile e concorrenziale rispetto ad altri. «Evidenziamo una sproporzione tra le competenze e le responsabilità richieste al personale, e la retribuzione corrisposta. Per questo, oggi il personale dell’INL è in sciopero per l’intera giornata, ed è il terzo sciopero in pochi mesi. Le lavoratrici e i lavoratori dell’INL sperano di ricevere da Lei l’attenzione che il vertice del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non ha riservato – ha dichiarato il segretario della Fp Cgil Salerno – Da tempo chiediamo di trasformare l’INL in una vera Agenzia, dotata di piena autonomia, così da poter svolgere appieno i compiti cui è preposta e da riconoscerne il ruolo». Tra le richieste avanzate riconoscere gli arretrati della perequazione dell’indennità di amministrazione, corrisposti ai dipendenti degli altri Enti del Comparto Funzioni Centrali. «Tutto questo non avrebbe alcun aggravio per l’erario data la disponibilità dell’INL – manifestata anche dinanzi ai rappresentanti del Ministero – a utilizzare i soldi del proprio bilancio a tale scopo, ma ad oggi non c’è ancora un emendamento in tal senso – hanno poi aggiunto dall’organizzazione sindacale – Da tempo chiediamo che una quota dei proventi delle sanzioni in materia di salute e sicurezza – tuttora inutilizzabili da parte di INL – siano destinati, tramite apposito emendamento, al personale. Ciò anche al fine di evitare il dimezzamento della retribuzione accessoria che si verificherà già dal 2023 a seguito delle nuove assunzioni. Anche tale norma, non avrebbe alcun aggravio per l’erario, essendo già presenti nel bilancio dell’INL ma (paradossalmente!) inutilizzabili». I dipendenti, inoltre, da tempo chiedono un aumento del salario accessorio, così che l’INL possa attrarre e trattenere le tante professionalità di cui necessita.
«Da tempo denunciamo che l’informatizzazione di questo Ente, nonostante i tanti soldi spesi, non è ancora effettiva e non ne garantisce il pieno efficientamento.Le lavoratrici e i lavoratori dell’INL sono stufi di vivere nel paradosso di dover tutelare gli altri lavoratori, senza essere tutelati loro – ha poi aggiunto Capezzuto – Per questo, chiediamo al Governo da dei concreti gesti tesi a risolvere queste criticità e riconoscere alla vigilanza sul lavoro il ruolo che merita, come ricordato nelle scorse settimane dal Presidente della Repubblica». I dipendenti chiedono ora garanzie rispetto al loro futuro lavorativo, superando definitivamente le difficoltà di questi anni.