Nella provincia di Salerno, il fenomeno camorristico – spiega la Dia – “e’ influenzato dalla contiguita’ con le aree napoletane e calabresi”. Mentre le province di Benevento e Avellino, pur meno coinvolte rispetto ai territori napoletani e casertani, “vedono la presenza di clan a connotazione familistica impegnati principalmente nello spaccio di droga, nelle estorsioni e, piu’ recentemente, nelle infiltrazioni nelle aste giudiziarie”. La camorra, dunque, “si conferma un fenomeno dinamico, capace di adattarsi ai cambiamenti economici e sociali, mantenendo un forte radicamento sul territorio e una pericolosa capacita’ di infiltrazione nella societa’ civile e nelle istituzioni locali, evidenziando anche una discreta proiezione in altre regioni soprattutto di quelle realta’ criminali maggiormente strutturate”.





