Parla di “immagini montate ad arte” in una nota diffusa alla stampa Lorenzo Di Domenico, consigliere delegato della Sma Campania, la società del settore ambientale, parlando dell’inchiesta sul settore dei rifiuti a Napoli. “Nelle ultime ore – scrive Di Domenico – sono stati diffusi dei video giornalistici ad opera della testata Fanpage.it che mi ritraggono mentre discuto con un presunto imprenditore presentatosi come Paolo Varotto, il quale asseriva di poter prendere in carico tutti i fanghi prodotti dai nostri impianti. Premetto che dall’1 gennaio 2018 gli impianti di depurazione sono in emergenza al punto tale che diverse migliaia di tonnellate sono stoccate in attesa di trovare idonea soluzione allo smaltimento”. Ripercorrendo gli eventi che hanno portato alla situazione di criticità, Di Domenico evidenzia che, a fronte dei suoi solleciti per risolverla, “siamo giunti al 2018 con una situazione di totale incertezza e assoluta emergenza. In qualità di consigliere delegato di Sma Campania era ed è mio dovere trovare soluzioni che scongiurino un disastro ambientale, anche in deroga alle procedure amministrative. Di persona o per interposta persona ci sono stati molti imprenditori che hanno cercato di contattarmi per risolvere questa emergenza. A chiunque mi abbia prospettato un minimo di possibilità ho sempre detto di farsi avanti”. Ed ecco che compare “il signor Varotto, che è soltanto una di questi. Né più, né meno. Quando – dice Di Domenico in merito ai video – quest’ultimo mi chiede informazioni sulle modalità di pagamento, rispondo di essere io l’amministratore e quindi il responsabile dei pagamenti stessi – aggiunge ancora Di Domenico – . Quando parlo di una base d’asta di 125 euro a tonnellata faccio riferimento all’ultima gara andata deserta. Quando parlo di 145 euro come importo massimo faccio invece riferimento al prezzo che noi attualmente paghiamo dal 1 gennaio 2018 sull’impianto di Napoli Est, così come autorizzato dalla Regione Campania. Quando parlo della possibilità di chiudere ‘anche lunedì mattina’ a 145 euro, faccio quindi evidentemente riferimento ad una pregressa autorizzazione per altri impianti alla suddetta cifra. Quando il signor Varotto asserisce che ‘se mi servisse qualcosa lui provvederebbe’ io rispondo ‘Grazie ma non mi serve nulla e non c’è niente da pagare, né a me, né ai capoimpianti, né a chiunque altro’. Il signor Varotto, addirittura, mi propone serate hard ma io rispondo di avere moglie e figli a casa. Peccato che proprio questa parte sia stata tagliata ad arte per far emergere qualcosa di mistificato e totalmente diverso dalla realtà dei fatti. Dopo quell’incontro non ho mai più visto tale personaggio né avuto contatti telefonici”, conclude Di Domenico.
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