Scafati. “insieme a Carmine Alfano vanno condannati anche Marcello Adini, all’ergastolo e Pasquale Rizzo a 27 anni di pena”. Entra nel vivo il processo bis sull’omicidio di Armando Faucitano avvenuto in piazzetta Genova a Scafati nella primavera del 2015. Per l’accusa sono colpevoli dell’efferato delitto e rispondono di omicidio volontario in concorso aggravato dal metodo mafioso. Requisitoria ieri dal sostituto procuratore Giancarlo Russo davanti ai giudici e alla giuria popolare della Corte d’Assise d’Appello di Salerno. Istanza di conferma della condanna per ricettazione anche per Giovanni Barbato Crocetta, condannato a due anni in primo grado. Sentenza prevista per maggio dopo le discussioni dei legali, che inizieranno la prossima settimana. Bim bum bam Alfano, esponente del clan di Boscoreale Aquino-Annunziata era stato condannato all’ergastolo mentre gli altri coimputati erano stati assolti “per non aver commesso il fatto”. Per la Dda di Salerno, invece, ognuno avrebbe avuto un ruolo da svolgere: la vittima fu attirata in piazza Falcone e Borsellino, luogo dell’agguato, da Rizzo ‘o tedesco con la scusa di consumare uno spinello. Della loro presenza sulla panchina i killer, Adini e Alfano, sarebbero stati informati sempre da Rizzo che aveva spifferato ad Alfano le confidenze di Faucitano circa alcune “spiate” ai carabinieri. I due sempre secondo l’accusa si sarebbero presentato in sella a uno scooter (procurato da Giovanni Barbato Crocetta) e freddarono Faucitano. L’omicidio era maturato in seguito ad un litigio tra la vittima e Alfano sulla partita di erba non pagata. L’affronto all’interno di un bar di Scafati e il mancato pagamento portarono Alfano, ritenuto contiguo ai clan di Boscoreale, Aquino-Annunziata, ad ordinare l’uccisione del debitore. Un omicidio che per la Dda ha avuto una “veste mafiosa” – come ribadito pure dalla Cassazione – «non solo nelle modalità esecutive, ma anche negli atteggiamenti omertosi assunti dai testimoni”. Ieri la lunghissima requisitoria di Rocco Alfano che ha portato a chiedere l’ergastolo per i tre ritenuti gli autori di quell’omicidio con Rizzo ad aver avuto un ruolo determinante per quell’omicidio. Nel processo dell’omicidio erano stati prosciolti- su richiesta della pubblica accusa-inoltre Vincenzo Alfano, fratello di Carmine, Antonio Matrone detto Michele e figlio del boss Franchino ‘a belva, morto l’anno scorso in carcere e Vincenzo Pisacane conosciuto con lo pseudonimo di coccodè. Si torna in aula il prossimo 14 aprile con la discussione del collegio difensivo.





