di Andrea Pellegrino. Gli scenari cambiano ora dopo ora. A Palazzo di Città si seguono con apprensione ed attesa le trattative per la nascita del governo Renzi che dovrebbe vedere in campo anche Vincenzo De Luca, con un ruolo di primo piano. Le telefonate si susseguono, così come gli incontri di assessori e consiglieri che attendono di conoscere il loro destino. Perfino l’intero Consiglio comunale di lunedì, e non solo la decadenza, è slittato a data da destinarsi. Tutto per seguire cosa accadrà a Roma ma soprattutto se De Luca sarà o meno nella rosa ministeriale. Sostanzialmente la partita che il sindaco sta giocando è all’ultima mano. O ministero o si resta a fare il sindaco, questo il sostanziale succo della vicenda. Le quotazioni giocherebbero a suo favore. Insomma per De Luca, salvo veti o altre decisioni, un incarico all’interno del Governo Renzi ci sarà. Al momento le trattative sembra che si concentrino sulle deleghe. Quasi certa quella alla “Coesione territoriale” (De Luca sarebbe un ministro senza portafoglio) ma si starebbe valutando la possibilità di affiancare anche quella alla portualità. De Luca, infatti, come aveva più volte fatto intendere, anche nel corso di quest’ultima esperienza come vice (senza deleghe) di Lupi, di puntare dritto verso la portualità, con occhi ben fissati verso le vicissitudini partenopee. Un incarico in tal senso giocherebbe sicuramente favorevolmente verso la scalata a Palazzo Santa Lucia. E proprio la Regione sembrerebbe l’altro capitolo aperto ed in fase di valutazione in queste ore. Anche se accordo o meno con Renzi, pare che il metodo delle primarie sia ora ufficiale anche per la scelta del candidato alla carica di Presidente della Regione. Quindi anche De Luca ministro, se vorrà candidarsi (sempre salvo imprevisti, in politica nulla è certo) dovrà sottoporsi alle primarie, seppur con un lasciapassare di tutto rispetto. Infine il caso Salerno. Nonostante la seduta consiliare rinviata ci sono da chiarire alcuni aspetti: soprattutto (sempre se nomina ci sarà) come si procederà con l’iter di decadenza, che a quanto pare dovrebbe essere accelerato, esclusa l’ipotesi di dimissioni improvvise e quindi del commissariamento. Sembra, inoltre, che si sia trovata convergenza anche sul possibile reggente. Le quotazioni sono tutte a favore di Nino Savastano in queste ore impegnato nella campagna congressuale per la segreteria regionale a sostegno della renziana Assunta Tartaglione.
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