di Andrea Pellegrino
La strategia di Vincenzo De Luca mira a superare indenne il mese di dicembre. Ossia di passare senza problemi l’Appello già fissato per l’11 dicembre sulla vicenda del Termovalorizzatore di Salerno. Il pm Roberto Penna per lui ha riproposto il peculato. Se così fosse non ci sarebbe Severino che tenga per far sospendere il governatore della Campania. Se, invece, dovesse essere confermata la sentenza di primo grado – ossia l’accusa di abuso d’ufficio – a Vincenzo De Luca non resterà altro che confidare nella Corte Costituzionale che con molta probabilità – considerata la lentezza nella trasmissione degli atti da Napoli a Roma – fisserà l’udienza che riguarda il presidente della Regione Campania – non prima del nuovo anno. Quindi quasi certamente dopo la pronuncia della Corte d’Appello di Salerno. Ed anche se dovesse ritardare la sentenza, Vincenzo De Luca, insieme ai suoi legali, starebbe valutando l’ipotesi di un ricorso bis alla Consulta per prendere tempo. Ma prima dovrà passare indenne comunque al giudizio del tribunale civile di Napoli. Il 20 novembre – salvo richieste di anticipazione dell’udienza – entrerà nel merito del ricorso sulla sospensione firmata dal premier Renzi per effetto della legge Severino. Sospensione attualmente “sospesa” da un provvedimento cautelare che rimandava il tutto alla Corte Costituzionale. Da qui, considerata la pronuncia sul caso de Magistris (la Corte ha respinto le eccezioni mosse dal sindaco di Napoli), sono due gli scenari che si prefigurano in vista dell’udienza del 20: una ulteriore sospensiva della sospensione in attesa che la Consulta valuti il ricorso di Vincenzo De Luca o l’applicazione della sospensione dalla carica, con la riproposizione del decreto Renzi, in virtù della recente pronuncia a favore della legge Severino. Insomma fino ad allora, se non prima, De Luca, resterà con il fiato sospeso. Il tutto mentre al Comune di Salerno s’attende una sua mossa per la composizione delle liste e soprattutto per la scelta del nuovo candidato sindaco. Escluso dalla partita Fulvio Bonavitacola, che resterà fermo a Napoli sulla sua poltrona di vicepresidente, in considerazione dell’incertezza sul futuro di Vincenzo De Luca, pare che si vada profilando a Salerno l’ipotesi più facile da percorrere: ossia la candidatura di Vincenzo Napoli, attuale facente funzioni. Un nome che Nicola Landolfi, segretario provinciale del Pd, starebbe facendo girare con insistenza. E non solo per mera tattica. Si dice che a Landolfi vada meglio Napoli che una eventuale ascesa di Nino Savastano che per ora resta sull’«Aventino» ed in attesa delle decisioni di De Luca. Naturalmente se l’ex sindaco di Salerno dovesse essere assolto in Appello e la sentenza dovesse essere resa nota prima dell’inizio del nuovo anno, cambierebbe tutto da Napoli a Salerno.