di Andrea Pellegrino
Il professore Mario Raffa, il generale Carmine De Pascale, il consigliere regionale uscente Luigi Cobellis. Dovrebbero essere questi i nomi sul tavolo di Vincenzo De Luca per la composizione della giunta regionale. Ieri, il neo governatore è stato al lavoro nella sede del comitato salernitano di piazza Amendola ed ha incontrato diversi esponenti politici. Sulla sua scrivania salernitana c’è anche il nodo della giunta comunale di Salerno da risolvere, dopo l’elezione al consiglio regionale di due assessori comunali (Luca Cascone e Franco Picarone) che ben presto lasceranno gli incarichi cittadini. Quanto a Palazzo Santa Lucia, resta da definire la vicepresidenza, ruolo chiave soprattutto se dovesse arrivare la sospensione di De Luca da presidente (per effetto della Severino) dopo la nomina dell’esecutivo. Nella rosa di nomi resta Raimondo Pasquino (giàrettore dell’Unisa e presidente del Consiglio comunale di Napoli) che attende però il disco verde di Ciriaco De Mita che per ora avrebbe calato sul piatto solo il nome di Cobellis, vero ambasciatore durante le trattative tra il leader di Nusco e l’allora candidato presidente De Luca. C’è poi il caso Alfieri, il sindaco di Agropoli, estromesso dalle liste del Partito democratico (in virtù del codice etico perché imputato per corruzione nel processo sulle strade fantasma della provincia di Salerno) che aspetterebbe, secondo un patto sancito con l’entourage del governatore, un posto di prestigio. D’altronde, elettoralmente parlando, Alfieri avrebbe mantenuto la promessa, facendo confluire più di 2.000 preferenze nella sua Agropoli su Franco Picarone, primo degli eletti del Partito democratico. Non si esclude un ruolo di primo piano per Fulvio Bonavitacola, seppur il suo ruolo di parlamentare gli renderebbe incompatibile qualsiasi incarico di governo mentre, secondo indiscrezioni, Umberto De Gregorio dovrebbe confluire nello staff del presidente, così come l’assessore salernitano alle finanze Alfonso Buonaiuto. QUESTIONE SEVERINO. Per il Ministro Angelino Alfano non ci sarebbe nessun dubbio: «Non voglio entrare in un dibattito giuridico ma, da ministro dell’Interno dico solo che la legge sarà applicata dal primo all’ultimo rigo e non cambieremo neppure le prassi, come ha già detto anche il Pd. C’è da valutare lo statuto regionale campano – conclude – ma il problema non è fare melina per fare nottetempo una giunta. E’ valutare se questo sia possibile o no». Ancora il presidente della commissione affari costituzionali alla Camera Francesco Paolo Sisto chiede al governo un intervento urgente: «Chi ha una sospensione della Severino sul collo, non si dovrebbe proprio candidare, ora si è creato un pasticciaccio all’italiana. Il governo deve sospendere immediatamente De Luca, se vuole essere credibile». Infine i Cinque Stelle che attraverso l’avvocato Oreste Agosto chiariscono: «De Luca non potrà governare e verrà sospeso non appena ufficialmente eletto. Non potrà fare una giunta, neppure un atto amministrativo perché sarà già decaduto. La Campania sarà quindi paralizzata? Esiste solo una soluzione: ritornare subito al voto e impedire che De Luca si candidi nuovamente». E Beppe Grillo lancia anche l’hashtag “#De Lucavattene”. In merito alla vicenda Bindi, infine, la questura di Salerno ha trasmesso alla Procura di Roma la querela presenta da Vincenzo De Luca contro il presidente della commissione parlamentare antimafia per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d’ufficio. Tra le curiosità, ieri mattina, Stefano Caldoro ha presieduto una seduta di giunta regionale il cui ordine del giorno resta top secret.