Più che il giorno dell’ultimatum è il giorno della verità per Vincenzo De Luca, ospite della festa nazionale del Pd in corso di svolgimento a Genova, in qualità di vice ministro. «Il mio interlocutore non è Lupi – dice il sindaco di Salerno – bensì Letta». Ammette di avere uno scontro aperto con Lupi, poi scherza: «Anche sotto il profilo estetico. Io non sarò Brad Pitt, ma lui assomiglia alla figlia di Fantozzi». Ma scherzi a parte, De Luca confessa che il problema è tutto interno al suo partito che consente che «il più grande ministero, in termini di spesa, del paese sia ad appannaggio esclusivamente del Pdl». «Mi auguro – dice De Luca – che Letta metta mano a questa vicenda che sta diventando davvero ridicola. Se così non fosse, più che il governo del “fare” diventerebbe il governo del “fare finta”».
Insieme a De Luca, ieri sera, anche il deputato Francesco Boccia, lettiano di ferro, che si è detto pronto a sostenere la battaglia di Vincenzo De Luca, appellandosi ad Epifani affinché risolva la vicenda prettamente politica.
Sulla questione delle infrastrutture, tema del convegno, De Luca, tra l’altro definito sottosegretario dalla stessa redazione di Youdem durante la diretta, non ha mancato attacchi al Pdl e al Governatore Caldoro, in merito alla mancata nomina del presidente dell’Autorità portuale di Napoli. «E’ ancora tutto bloccato – dice – perché il Pdl ha proposto quale presidente un suo senatore che dimettendosi, una volta nominato, deve far posto ad un sindaco, amico di Cosentino e Cesaro». Non è mancato nei pensieri di Vincenzo De Luca, il «comitatismo quale maggiore causa del blocco delle opere pubbliche» e non ha risparmiato una strigliata ai sindacati: «Io per spostare un dipendente dal piano di sopra a quello di sotto nel mio Comune impiego un mese di concertazione».
(andpell)