di Brigida Vicinanza
“Sono andato ieri dal questore, e mi ha detto che questo ha amministrato come un pazzo, ha lasciato la città sei anni fa, non è cambiato nulla, anzi è peggiorata”. Un audio “rubato”, una conversazione fuori onda tra il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il deputato Pd Leonardo Impegno, crea uno scontro istituzionale tra sindaco e questore di Napoli, pubblicato dall’agenzia di stampa Omninapoli. Nella giornata di martedì De Luca si era infatti recato a salutare Antonio De Jesu, tornato nella sua città dopo essere stato anche questore a Milano. De Jesu, dal canto suo, due giorni prima era stato ricevuto dal sindaco con tanto di stretta di mano e sorrisi immortalati da fotografi. La reazione di de Magistris arriva subito, mentre il video diventa virale. “Ho sempre detto del profilo assolutamente non istituzionale di De Luca. E quando dice in modo ossessivo a impegno “dobbiamo individuare dei punti, colpire, attaccare”, quello che dico da tempo ha un riscontro. Ma non posso credere che il questore di Napoli abbia riferito al presidente quelle cose sul sindaco di Napoli”. A lasciare basito l’ex pm. Uno scontro tra De Luca e De Magistris che pare non avere fine. Una risposta da parte del questore, che ha ricoperto la carica di questore anche a Salerno, che arriva in serata: “Desidero evidenziare che il contesto che ha caratterizzato l’incontro con il Governatore nel mio ufficio riguardava il sostegno espresso nei confronti delle forze di Polizia per i fatti dell’11 marzo a Fuorigrotta. A tal riguardo ho espresso il mio rammarico per la mancata solidarietà offerta dall’amministrazione in favore degli agenti delle forze dell’ordine coinvolti negli incidenti – ha dichiarato – non ho evidenziato considerazioni negative sulla gestione amministrativa e politica del Comune consapevole delle difficoltà di amministrare una città complessa”. De Luca risponde ancora, precisando: “Nessun riferimento è stato fatto nei confronti di alti livelli istituzionali o politici. E’ stato uno scambio di opinioni sulle condizioni relative ai problemi della sicurezza nei territori”. Un botta e risposta cominciato dalla mattina, sull’attribuzione delle deleghe in Città metropolitana ad alcuni consiglieri del Pd: “Il quadro politico in città metropolitana, all’interno del quale e’ maturata l’attribuzione delle deleghe ai consiglieri del Partito Democratico, era quello di un ente condannato all’immobilismo, incapace di celebrare le sedute consiliari per mancanza di numero legale”. Con una nota, a commentare è il segretario del Pd Napoli, Venanzio Carpentieri.. I democrat Giuseppe Jossa e Alessia Quagliata infatti, hanno accettato alcune deleghe dal primo cittadino di Napoli. Per Carpentieri era necessaria questa scelta “per garantire alle comunità dell’area metropolitana di Napoli adeguate condizioni di governo”. “Una condivisione – ha ribadito – che non ha alcuna connotazione politica”. “E’ inaccettabile, tuttavia, che il sindaco De Magistris da un lato enfatizzi la natura istituzionale di questa intesa e contemporaneamente si lasci andare ai soliti attacchi scomposti contro chi altre istituzioni nazionali e regionali ha rappresentato e rappresenta, come Renzi e De Luca”. Sul primo cittadino, stessa posizione e’ stata espressa dal segretario regionale del Pd Campania, Assunta Tartaglione: “In materia di collaborazione istituzionale de Magistris è l’ultima persona a poter dare lezioni, essendo stato più volte bocciato, come dimostrano i casi di Bagnoli e del Patto per Napoli. La collaborazione istituzionale e’ un concetto alto – ha attaccato – , basato sulla responsabilità e sul senso delle istituzioni, distante anni luce dal suo pulcinellismo”.La Tartaglione, come Carpentieri, ha poi evidenziato la necessita’ di una collaborazione istituzionale tra tutti.