di Andrea Pellegrino
Il Pd regionale ha già preso le distanze da alcune candidature e liste messe in campo da Vincenzo De Luca. Tra questi pare che a suscitare maggiore polemica interna sia stata la scelta di apparentare la lista Udc, quindi Ciriaco De Mita, con la coalizione di centrosinistra capeggiata dall’ex sindaco di Salerno. A chiarire la posizione del Partito democratico è la stessa Assunta Tartaglione che, a liste chiuse, non ha nascosto la sua contrarietà rispetto ad alcune scelte politiche. «Tra le liste apparentate con il candidato alla presidenza della Regione Campania Vincenzo De Luca riscontriamo, in alcuni casi, candidature difficili da accettare e che vanno in contrasto con le nostre indicazioni e le nostre valutazioni politiche, ha detto il segretario regionale del Pd Assunta Tartaglione. «Non potevamo mettere veti soprattutto su chi ha maturato scelte di apparentamento solo nelle ultime ore – aggiunge Tartaglione – ma dobbiamo necessariamente sottolineare che queste scelte sono in netto contrasto con le nostre». «Il Partito democratico – sottolinea ancora Tartaglione – ha presentato una lista che rappresenta il giusto equilibrio tra la militanza, la competenza, i territori e la società civile con la scelta di una capolista donna per ogni circoscrizione. Grande è stata l’attenzione alla legalità e alla trasparenza che ha comportato anche decisioni difficili che hanno inciso con i percorsi umani e politici di alcuni nostri compagni di partito. È per questo motivo – conclude – che avevamo chiesto anche alle altre liste apparentate con il candidato presidente attenzione massima su questi temi». A contestare le liste di Vincenzo De Luca anche la senatrice del Pd Rosaria Capacchione: «Ho letto con sconcerto e preoccupazione i nomi dei candidati nelle liste che sostengono Vincenzo De Luca per la presidenza della Regione Campania: un “potpourri” di impresentabili, di trasformisti, di opportunisti, di oppositori strenui e feroci dei migliori uomini che il Pd aveva messo in campo, appena un anno fa, nei territori devastati dalla camorra e dagli scempi ambientali». «Si tratta – aggiunge – di uomini i cui nomi compaiono anche negli atti di processi di criminalità organizzata, protagonisti o compartecipi di una stagione, fatta di affari sporchi e di spartizioni indicibili, che si sperava fosse finita per sempre. Non posso fare a meno di notare che l’allarme lanciato, anche da me, nei giorni scorsi è caduto nel vuoto e il rigore del Pd nella formazione delle proprie liste è stato tradito: eccoli, infatti, ancora in prima linea, a testimonianza di accordi sulla cui trasparenza e liceità nutro serissimi dubbi. Uomini i cui metodi ho sempre denunciato e combattuto e che oggi ritrovo sulla mia stessa strada. Se è quella che vuole imboccare De Luca, non sarà anche la mia», conclude Capacchione.
Ed è stata una lunga notte anche per il Partito democratico salernitano che, dopo i passi indietro di Franco Alfieri e Paolo Russomando, ha è visto sfilarsi nelle ultime ore anche Nicola Oddati, indicato come possibile sostituto del sindaco di Giffoni Valle Piana. Pare che l’ex assessore della giunta Bassolino abbia comunicato la sua scelta solo sabato sera, gettando nel panico la segreteria provinciale che in nottata, dopo varie rinunce, ha trovato nel battipagliese Pietro Ciotti il suo nuovo candidato d’emergenza. «Ringrazio la segreteria provinciale de Partito Democratico – dichiara Davide Bruno, segretario Pd Battipaglia – per aver riconosciuto la necessaria rappresentatività alla piana del Sele e alla città di Battipaglia, nella persona di Pietro Ciotti. La nostra città sta attraversando un periodo storico di grande difficoltà: più di due anni di commissariamento, il processo di deindustrializzazione in atto,la dispersione delle energie migliori in un quadro sempre più ripiegato su stesso. Per tale motivo la soddisfazione per questa candidatura è grande,soprattutto in una situazione dove da troppo tempo nella nostra città mancano i punti di riferimento. Ringrazio Ciotti per la sua generosità politica verso il proprio Partito e verso la propria città. La questione che si pone è politica, nel presidio e nella proiezione che questo Partito deve affermare in questa città e in questa zona della provincia di Salerno. Sappiamo benissimo che arriviamo a questo appuntamento con molte difficoltà , ma è anche necessario iniziare a tracciare una rotta di autonomia del nostro territorio soprattutto per il futuro, consapevoli che il nostro cammino è ancora lungo e che la rivendicazione di questa candidatura risiede soprattutto nella capacità di esprimere una rappresentanza politica della nostra città e iniziare un nuovo percorso per l’area di centrosinistra nella nostra comunità». Confermata la candidatura di Italo Lullo, ex sindaco di Oliveto Citra chiamato in campo per sostituire Franco Alfieri, estromesso di fatto dalla segreteria regionale del Pd.
Ma gli improvvisi cambi hanno interessato anche le altre liste di Vincenzo De Luca. Ed in particolare “De Luca presidente” che si è arricchita della presenza dell’assessore comunale alla mobilità Luca Cascone, inizialmente candidato in “Campania Libera”.