di Andrea Pellegrino
Non si vedono da D’Alema e non si vedono da Renzi. I deluchiani disertano ogni appuntamento politico, mantenendo il loro isolamento forzato e portando avanti la guerra politica contro il resto del mondo. I salernitani, fino al referendum renziani di ferro, non si vedono. Neppure il sindaco Enzo Napoli che la mattina aveva disertato anche l’inaugurazione dell’anno giudiziario, per i soliti motivi personali che contraddistinguono le numerose assenze durante le già poche occasioni istituzionali. E non c’è neppure il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi, alle prese con il problema “Campania Libera”. Non è escluso che Landolfi, così come fu durante le primarie tra Bersani e Renzi (costretto a cambiare schieramento dalla sera alla mattina), si possa ritrovare a doversi trasferire nell’associazione di Ciccio D’Acunto, Nello Mastursi e Mena Arcieri. Tra i «coraggiosi» salernitani che hanno preso parte all’appuntamento con Matteo Renzi c’erano, invece, due sindaci della provincia: Mimmo Volpe (Bellizzi) e Vincenzo Servalli (Cava de’ Tirreni). Tra i presenti, invece, anche un assessore della giunta De Luca. Si tratta di Lucia Fortini, approdata a Rimini, insieme alla segretaria regionale del Pd, Assunta Tartaglione ed il capogruppo regionale Mario Casillo. A dimostrazione, questo, che la componente renziana, con o senza De Luca, in Campania è ancora viva. Dalla sua, il governatore, in attesa di tempi migliori, avrebbe congelato ogni rimpasto. Così alla porta resterebbero proprio i renziani che stanno facendo sentire il loro peso (o meglio la loro assenza) in seno alle commissioni regionali. Ricca la pattuglia di salernitani che sostiene il «Consenso» di Massimo D’Alema. Tra l’altro l’ex premier ha annunciato che a marzo sarà a Salerno e lancerà anche qui la sua associazione. All’appuntamento romano c’erano Andrea De Simone, Federico Conte ed un gruppo di Giovani Democratici guidati da Roberta D’Amico. Intorno alla cinquantina i salernitani che guardano con interesse al nuovo progetto politico di Massimo D’Alema. Tra questi, ancora, Polichetti di Roccapiemonte, Iannone di Fisciano, Soriente di Nocera, Gravano e Tavella della Cgil. Ed anche questo gruppo potrebbe essere una ulteriore spina nel fianco per Vincenzo De Luca.