di Andrea Pellegrino
«Gli elettori sapranno scegliere tra le persone serie ed i masaniello». Nunzia De Girolamo, ieri a Salerno (accolta nel comitato elettorale di Pasquale D’Acunzi e Teresa Marrone, candidati al Consiglio regionale con il Nuovo Centrodestra), sostiene che «se De Luca fosse eletto presidente sarebbe una catastrofe istituzionale». La leader regionale di Ncd è certa che «Stefano Caldoro vincerà e che il primo giugno s’aprirà una nuova fase del centrodestra a partire dal livello nazionale».
Onorevole De Girolamo, De Luca ha disertato un nuovo confronto televisivo, oggi la Cassazione si esprimerà sulla legge Severino, ma sostanzialmente Enzo De Luca, se dovesse vincere, potrà sedersi a Palazzo Santa Lucia? «
Assolutamente no. Io sono garantista ma è evidente che c’è un problema grosso. La legge è legge e va rispettata, non ci può essere una persona che si pone al di sopra della legge. Se dovesse essere eletto non potrà governare, al suo posto ci sarà un vicepresidente. E non penso che gli elettori della Campania abbiano piacere di trovarsi un’altra persona alla giuda. Ancora, penso che Renzi debba avere il medesimo comportamento se si tratta di Berlusconi o di un suo esponente politico. Ricordo il suo tweet su Berlusconi (“game over”) quando venne dichiarato decaduto. Faccia lo stesso con Vincenzo De Luca».
A proposito di Berlusconi, la visita a Salerno è stata comunque un successo. Pensa che sia stata anche una iniezione di fiducia per il centrodestra?
«Il carisma di Berlusconi è indiscusso. Credo che il messaggio che ha lanciato sia importante: ha messo la sua faccia su Caldoro e questo sicuramente ha smosso gli animi e l’entusiasmo del centrodestra. Ho avuto il piacere di incontrarlo a Caserta, il mio rapporto politico con lui è immutato e tutti conoscono la mia posizione. Penso che il suo coinvolgimento in questa campagna elettorale sia importante così come penso che il suo annuncio sul suo futuro politico e su quello di Forza Italia apra una interessante nuova stagione politica in Italia ed in Campania».
Per quanto riguarda la scissione dei moderati, cosa è accaduto?
«Non ho compreso la scelta dell’Udc, o meglio di Ciriaco De Mita di seguire Vincenzo De Luca. Credo che questo accordo siglato in una notte non abbia portato nessun vantaggio al candidato del centrosinistra. Anzi, immagino il contrario. Ma saranno gli elettori poi a dare il loro verdetto. Dopo il 31 maggio, credo che sia opportuno azzerare tutto e creare un unico e chiaro contenitore politico che sia vera alternativa a Matteo Renzi».
Lei è stata costretta a dimettersi benché non indagata, cosa pensa degli impresentabili?
«Io ho lasciato il governo per senso di responsabilità, benché non ci fosse stata nessuna comunicazione giudiziaria ma solo una intercettazione abusiva e non autorizzata. Nessuno ha urlato contro ciò. Tutti sono rimasti in silenzio mentre per il caso Cpl Concordia (che vedeva coinvolto in sindaco di Ischia) hanno urlato allo scandalo rispetto ad intercettazioni autorizzate dalla magistratura. La solita doppia morale del Pd utilizzata anche per la formazione delle liste. Tra l’altro reputo che non si possa scaricare le responsabilità sulle forze alleate della coalizione. La responsabilità delle candidature è solo e soltanto in capo al partito che esprime il vertice: quindi al Partito democratico. Sono liste ricche di impresentabili. E non lo diciamo noi, bensì gli stessi esponenti del partito. Per quanto mi riguarda mi sento di segnalare un caso su tutti: quello di un candidato condannato per abusi su minori. Una candidatura inopportuna che non ha non trovato sdegno da parte di tutte quelle esponenti democrat che si battono contro le violenze. Anche questo fa parte della doppia morale del partito di Matteo Renzi».
Infine su Caldoro…
«E’ una persona dallo “stile britannico” che ha risanato i conti e i disastri lasciati dal centrosinistra e da Bassolino in testa. Ha lavorato bene ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti».