di Clementina Vitolo
Bedford, Regno Unito. Italiani in fermento per la gara brasiliana Inghilterra-Italia. Tra i tifosi in terra avversaria c’è anche qualche salernitano. L’attesa per il Campionato del Mondo Brasile 2014 è terminata. Giovedì 12 giugno si è tenuta la cerimonia inaugurale ed il calcio di inizio nell’ambito della gara Brasile-Croazia ha dato il via alla attesissima competizione calcistica. Dopo 36 anni il Mondiale di calcio è tornato in Sudamerica. A mezzanotte (ora italiana), toccherà all’Italia giocare la sua prima partita che la vedrà impegnata contro l’Inghilterra, a Manaus, la città più affascinante tra quelle che ospiteranno i Mondiali perché collocata in mezzo alla Foresta Amazzonica. Altre avversarie degli azzurri di Prandelli saranno Uruguay e Costa Rica, tutte inserite nel girone D: per la prima volta nella storia del campionato mondiale di calcio, un girone eliminatorio ospita tre nazionali già campioni del mondo (Italia, Inghilterra e Uruguay). C’è grande attesa per la prima partita degli azzurri e non solo in Italia. A Bedford, in Inghilterra, tre campani faranno il tifo per l’Italia insieme ad altri connazionali. Alfonso Vitolo, salernitano, Miguel Mercurio, di Angri, e Antonello De Maio, di Montoro Inferiore (AV), tre laureati in Ingegneria Meccanica, si trovano nel Regno Unito perché impegnati in un Centro di Ricerca dell’Università di Cranfield nell’ambito del “Master Uninauto” dell’Università Federico II di Napoli – Master di II livello in Ingegneria dell’Autoveicolo, curato dal Prof. Adolfo Senatore e dalla Dott.ssa Loredana Crisci. «Abbiamo preso casa a Bedford che è la città inglese con il maggior numero di Italiani residenti, più di ventimila – racconta Alfonso Vitolo, 29 anni, di Salerno – Ciò è ancora più evidente e palese in questo momento perché sono molti i negozi e i balconi che esibiscono il tricolore». Alle 23.00 (ora locale) inizierà la gara. Come vi siete organizzati? «Qui c’è grande fermento. Si temono scontri. Già allo scorso Europeo ci sono stati diversi disordini. Pertanto ci siamo attrezzati per ricreare un salotto italiano in Bedford – commenta l’Ingegnere Vitolo – Vedremo la partita con altri Italiani: un palermitano, Francesco Drago Ferrante, un calabrese, Demetrio Corino, un italo-inglese, Stefano Sirchia; poi ci saranno un polacco, Sergius Tzisky, ed un inglese, John, nostro coinquilino. Durante la serata cibo rigorosamente italiano: pasta alla carbonara, melanzane, pomodori e stuzzichini vari… Giocheremo un po’ con i colori per ricreare il tricolore anche nel piatto!». Cosa si prova a tifare Italia quando si è ospiti del paese contro il quale si gioca? «Fortunatamente dopo aver girato un po’ per Bedford ci siamo accorti di essere arrivati in una città con la più ampia Comunità Italiana in Inghilterra – riferisce Antonello De Maio, 28 anni, di Montoro Inferiore – Quando incontri qualcuno che parla la tua lingua e viene dal tuo stesso Paese, ti senti come a casa! Perché noi Italiani siamo fatti così, nel nostro Paese ci remiamo contro e, soprattutto calcisticamente, non perdiamo occasione per farci riconoscere negativamente nel mondo con gli episodi di violenza tra tifosi. Quando poi si è lontani da casa, ti ritrovi a tifare uniti e compatti per la tua Nazionale con calabresi, palermitani, livornesi, con ragazzi di ogni parte d’Italia». In questo caso il calcio non divide. Unisce! Non esistono più Nord e Sud, rivalità o avversità calcistiche che tengano? «Come nessun altro popolo scopriamo di essere una Nazione più unita che mai, come un’unica famiglia – continua l’Ingegnere De Maio – E per qualche sera, grazie alla Nazionale, ci sentiamo tutti a casa, davanti ad un buon piatto di spaghetti ed un bel bicchiere di vino rigorosamente Made in Italy!». Paese che vai, Italia che trovi… «Anche se noi critichiamo tanto l’Italia, quando siamo fuori ci manca in tutto e per tutto, perciò i Mondiali scatenano quel pizzico di malinconia che ti fa sentire ancora più patriottico! – commenta Alfonso Vitolo – Nonostante tutti i problemi del nostro Paese, posti come l’Italia non ce ne sono! Qui, tra noi connazionali ci riconosciamo a vista perché abbiamo quel non so che negli atteggiamenti, negli approcci, nel relazionarsi che solo gli Italiani hanno». Quindi nel vostro salotto italiano in Bedford vi sentirete come a casa? «Si, il Mondiale è sempre qualcosa di molto emozionante e vissuto in terra straniera amplifica ancora di più le emozioni che lo accompagnano. Senti maggiormente la mancanza di casa ed avverti più forte il senso di identità nazionale! – continua il giovane Ingegnere salernitano – Per me Mondiale è sempre stato sinonimo di partita in famiglia, con gli amici, ed è proprio per questo che ci siamo organizzati con gli altri Italiani perché alla fine qui siamo tutti parte della grande famiglia Italia! E poi, vuoi mettere vedere la partita in tipico stile italiano e con cibo italiano? Non c’è dubbio: c’è più gusto ad essere Italiani!». I tre giovani Ingegneri campani, specializzandi nel Master Uninauto della Federico II di Napoli, resteranno in Inghilterra per tutta la durata della World Cup 2014. «Non ho mai visto le competizioni internazionali degli azzurri lontano da casa, sarà una novità, un’esperienza entusiasmante da vivere! – commenta l’Ingegnere angrese Miguel Mercurio, 31 anni, di origini peruviane – Sicuramente mi mancherà tifare, soffrire e gioire con la mia famiglia ed i miei amici più cari, ma un Mondiale è un evento così unico ed unificante che ti senti a casa ovunque e comunque. Se ti porti il cuore dove vai, ed è un cuore italiano, allora la passione per gli azzurri sarà sempre la stessa. Forza Azzurri! Vincete per noi!». Milioni di connazionali si sintonizzeranno, questa notte, sulla gara calcistica Inghilterra-Italia, adattandosi ai fusi orari d’oltreoceano, sacrificando ore di sonno o di movida, e si sentiranno “Fratelli” d’Italia, indipendentemente dall’angolo di mondo in cui si trovano, uniti da quel tricolore che in questi giorni impera per le strade dei quartieri in cui gli Italiani dimorano, lavorano, studiano. Bandiere accarezzate dal vento sui balconi, agitate con fervore durante i caroselli o dai fortunati che saranno presenti allo stadio, disegnate sui volti dei tifosi, ricreate in cucina con piatti tricolore dal sapore nostrano. Tutto ciò ci fa percepire parte di un tutto, di una nazione, di una storia, di una maglia di colore azzurro e ci fa sentire fieri di essere Italiani! Viva l’Italia!