di Erika Noschese e Arturo Calabrese
Spetta a Fratelli d’Italia il candidato alla presidenza della Regione Campania: a rivendicarlo il senatore Antonio Iannone in un’intervista a Le Cronache da Palazzo Madama, poco prima di tornare in aula per seguire i lavori.
Senatore Antonio Iannone, oggi qui al al Senato si parla di una delle ultime battaglie affrontate: l’autonomia differenziata è legge e c’è una polemica importante, qual è la realtà?
“La realtà è che chi fa polemica è chi in questi anni ha determinato il divario che esiste sui territori italiani. Parlano di “spacca Italia”, di un’Italia a due velocità ma noi abbiamo un’Italia che ha più velocità perché la vita dei cittadini è assolutamente diversa non soltanto se si vive al nord o al sud ma è diversa se si vive sulla costa o nell’interno, se si vive nei centri più piccoli o nelle grandi città come nelle metropoli. È paradossale che la sinistra, insieme ai 5 Stelle, faccia questa polemica quando la modifica del Titolo V della Costituzione è stata approvata durante un governo di centro-sinistra e l’autonomia differenziata è soltanto la legge ordinaria di attuazione di quella modifica. Voglio ricordare anche ai 5 Stelle, che si stracciano le vesti, che al punto 6 del contratto del governo giallo-verde fatto con la lega era prevista l’autonomia differenziata. Quindi come al solito e come su tutte le cose l’opposizione fa polemica, non per difendere i territori o il Meridione che avrebbe bisogno di altri paladini rispetto a costoro che sono stati i carnefici, ma per fare polemica nei confronti del governo Meloni. Peraltro, nel concreto e nel merito, la legge dice delle cose ben precise e cioè che innanzitutto devono essere fissati i Livelli Essenziali delle Prestazioni, i Lep, che devono essere uguali per tutti i cittadini italiani. L’autonomia differenziata ha una garanzia che è stata approvata all’articolo 4. C’è infatti un emendamento di Fratelli d’Italia che dice una cosa ben precisa dice: quantunque una Regione dovesse attivare l’autonomia differenziata, il maggiore costo per garantire le funzioni non può essere coperto a danno di Regioni che non attivano l’autonomia differenziata, quindi essa può essere una possibilità per garantire di più, ma non per togliere ai cittadini del meridione”.
Dal ballottaggio delle amministrative, ma anche dalle europee Fratelli d’Italia risulta essere ancora il primo partito a livello nazionale…
“Dopo 20 mesi di governo nazionale, non era facile confermare i numeri del 2022, ma noi siamo riusciti addirittura ad incrementare quel dato perché il partito a livello nazionale è passato dal 26 a quasi il 29%. Quindi è un aumento di tre punti ed è considerevole nonostante la diminuzione dell’affluenza. E così anche sui nostri territori: a Salerno e in provincia di Salerno ervamo già il primo partito siamo cresciuti con un PD a trazione deluchiana che finisce nettamente secondo a distanza di sette punti e che va sotto sia alla media regionale e sia alla media nazionale. Ciò a conferma di un voto di sempre maggiore bocciatura di De Luca, dei deluchiani e dei diversamente deluchiani. Naturalmente per noi lo stimolo è quello di continuare in un lavoro che in maniera alacre abbiamo condotto e che portiamo avanti in questi venti mesi. C’è voglia di cambiamento perché in Campania la politica fallimentare di De Luca e del PD ha garantito soltanto disastri dopo nove anni di amministrazione regionale, dalla sanità ai trasporti pubblici, passando attraverso le politiche di sviluppo e le politiche che sono completamente assenti per la promozione dei territori. Meno male che c’è il governo Meloni, perché se fosse per le istituzioni locali e per l’istituzione regionale i cittadini sarebbero completamente abbandonati al loro destino ed è questo che determina il divario con altre aree della nostra Nazione”.
Dato particolare anche nei piccoli territori: nel Cilento, negli Alburni, nella Piana del Sele, Fratelli d’Italia è il primo partito quasi ovunque anche laddove le amministrazioni comunali sono di centro-sinistra…
“In alcuni comuni abbiamo superato il 30%, in alcuni casi il 35, con punte che vanno anche oltre il 40, questo a dimostrazione che i cittadini distinguono e premiano un lavoro che viene riconosciuto al governo nazionale attraverso anche i rappresentanti locali. In questi 20 mesi c’è stata una grande attenzione alla provincia da parte dell’esecutivo, una presenza continuativa di ministri su diverse tematiche che non trova precedenti in altri governi. Non sono state delle passerelle, ma sono stati momenti importanti di confronto che stanno dando già dei risultati concreti per quelle che sono le vere vocazioni dei nostri territori e a difesa di una economia tradizionale che anche un fiore all’occhiello in termini di produzione e in termini di racconto del Made in Italy. Penso all’agricoltura, penso alla pesca, penso ad interventi di carattere infrastrutturale e penso agli interventi finalizzati alla valorizzazione dei nostri attrattori culturali e turistici. Inoltre, grazie alla presenza del vice ministro agli esteri Edmondo Cirielli, abbiamo anche la possibilità di inserire la voce dei nostri territori e delle imprese d’eccellenza, di cui disponiamo, in contesti di carattere internazionale con programmi che sono finalizzati a vendere l’Italia e come diciamo noi a vendere l’Italia migliore”.
Regionali: possiamo dire di essere già in campagna elettorale?
“C’è da centrare un obiettivo e continuiamo in questo lavoro. Nel mio caso di fermo opposizione al sistema De Luca di cui denunciamo le nefandezze praticamente quotidianamente, ma al tempo stesso proponiamo un’alternativa che è fatta di proposta è fatta di impegno concreto perché noi non siamo contro la Campania, bensì contro questa politica che penalizza la Campania. La regione sta dimostrando, lento pede, di comprendere la differenza della nostra proposta politica con quella fallimentare del Movimento 5 Stelle e del centrosinistra perché uscire dalla assistenzialismo del reddito di cittadinanza con coraggio e di uscire dal reddito di clientela di De Luca. La coalizione di centrodestra ha avuto un incremento di oltre tre punti su base regionale ed è un ottimo viatico per affermare la possibilità del cambiamento. Sui candidati si vedrà a livello nazionale, così come è stato per le altre regioni. Sbaglia chi sogna di notte candidature e fa fughe in avanti. Noi abbiamo la convinzione e la certezza che si partirà da un dato e il dato dice che Fratelli d’Italia è stato primo partito. Sono convinto che con la conquista della Regione Campania si invertirà la tendenza anche a livello amministrativo nei vari comuni”.