di Erika Noschese
“Ritengo che Calenda abbia fatto un tentativo di convergere sui temi ma così non è stato e, di conseguenza, siamo usciti dalla coalizione”. Parla così Antonio D’Alessio, coordinatore provinciale di Salerno, all’indomani della decisione di Azione di fuoriuscire dalla coalizione che vede insieme Pd, Psi, Articolo Uno, Verdi e Sinistra Italiana, oltre ad Impegno Civico, il partito nato dalla fusione di Luigi Di Maio e Tabacci. Intanto, oggi a Napoli dovrebbe tenersi la riunione presieduta da Mara Carfagna che, stando a quanto emerso, si starebbe occupando proprio della campagna elettorale. Per l’ex forzista oggi non è ancora stato sciolto il nodo candidature: Calenda avrebbe chiesto al ministro di candidarsi in un collegio di Napoli ma lei vorrebbe “sfruttare” la notorietà che potrebbe averle concesso la Capitale durante questi anni in Parlamento. D’Alessio, cosa è accaduto: Azione ha scelto di fare un passo indietro… “Non sono affatto sorpreso che il percorso con la coalizione di sinistra non abbia avuto esiti positivi. Calenda ha fatto un tentativo doveroso di accordo, perché l’attuale legge elettorale favorisce le coalizioni. Quando però si è reso conto che non vi era convergenza piena sui temi ha dovuto dire di no. Agli elettori bisogna presentarsi con una proposta politica coerente, in linea con il lavoro svolto in questi anni che ha avuto come obiettivo la costruzione di un terzo polo”. Oggi Azione apre ai parlamentari fuoriusciti da Forza Italia come Mara Carfagna. Non potrebbe essere in contrasto? “I parlamentari fuoriusciti da forza Italia probabilmente avevano convissuto nella destra degli ultimi periodi senza condividerne gli estremismi. Se sono entrati in Azione vuol dire che il nostro partito è considerato proposta moderata, coerente e concreta sui temi”. C’è l’ipotesi di un accordo con Italia Viva e Italia c’è. Crede sia possibile? “Le divergenze di linea con Italia viva sembrano appartenere al passato. In queste ore si sta verificando l’ipotesi di una traiettoria comune che può rappresentare una novità vera nel panorama politico. Vedremo nelle prossime ore. Se anche Di Maio dovesse fare un passo indietro Azione sarebbe pronto ad accogliere? “No, non credo. La linea politica di Di Maio non è compatibile con la nostra, non lo era quando apparteneva al Movimento 5 Stelle e non lo è oggi che ha messo in campo un nuovo movimento politico prima e la fusione con Tabacci poi”. Mancano poche settimane al voto e ancora meno alla presentazione delle liste. Ci sono già nomi in campo? “Sicuramente il tempo stringe ed è necessario accelerare. In questo momento più che sui nomi bisogna ragionare sui temi e sulla proposta politica da offrire agli elettori perché è questo il punto principale oggi. Il quadro politico si sta definendo, procediamo con proposte chiare e coerenti”.