di Erika Noschese
Una protesta tutta romana, almeno per il luogo individuato ovvero il Parlamento, ma con ripercussioni anche sul piano locale. Bene la chiamata alle armi del sindaco Vincenzo Napoli che ha trovato accanto a sè gran parte dei consiglieri e degli assessori tra cui Alessandro Ferrara e Dario Loffredo. I Popolari e Moderati, con una propria delegazione composta dall’Assesore Gaetana Falcone, dal Consigliere comunale Barbara Figliolia e da Manuel Gatto, nella qualità di Coordinatore degli Enti Locali, sono stati presenti a Roma per la manifestazione voluta dal Governatore De Luca tesa a chiedere lo sblocco del Fondo Sviluppo e Coesione. Tra i tanti Sindaci, consiglieri regionali, amministratori locali e rappresentanti politici, la partecipazione è stata importante e marcata. «In realtà, però, “l’accoglienza” e il tentativo di chiedere un’ interlocuzione con gli Uffici Ministeriali e Governativi ha vissuto attimi di tensione che potevano essere evitati. La manifestazione era programmata da tempo, le richieste legittime, il confronto però negato. Infatti è stato davvero una pagina nera quella che il Governo oggi ha scritto. Né ministro e neppure un sottosegretario si è reso disponibile a ricevere una delegazione: più che un torto al Presidente della seconda regione d’Italia e a 200 Sindaci è stato uno sfregio alla grammatica istituzionale, una mancanza assoluta di rispetto ai cittadini rappresentati dai primi cittadini di 200 città e paesi. Insomma una vergogna! Poca elasticità, troppa tensione – hanno dichiarato – Vedere i rappresentanti dello Stato, Forze dell’ordine da un lato e Amministratori dall’altro, non essere in sintonia organizzativa, né vedere garantita la possibilità di manifestare pacificamente e legittimamente è qualcosa che non dovrebbe mai accadere. Come le varie testate televisive nazionali e non, hanno documentato, ci sono stati aspri momenti di confronto che, purtroppo, finiscono col porre l’attenzione sui modi anziché sull’oggetto della protesta che ha visto la partecipazione trasversale di tante persone preoccupate per le sorti di un Mezzogiorno già abbondantemente provato da crisi varie, problemi e tensioni sociali non più trascurabili. Come Popolari e Moderati continueremo a sostenere con forza la richiesta di sblocco dei Fondi FSC e la revisione dell’Autonomia differenziata da così come è concepita attualmente. Invitiamo gli Organi centrali, le Autorità preposte all’ordine pubblico e tutti gli esponenti politici a mantenere rispetto reciproco e garantire la libertà di manifestare in modo pacifico. Per il nostro Sud, Roma val bene una messa». In risposta alla crescente spinta verso un’autonomia differenziata che minaccia l’unità nazionale, Tommaso Pellegrino, Capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, ha espresso ferma opposizione, dichiarando: «Non consentiremo che l’Italia vada in pezzi sotto la spinta populista di alcuni partiti che, in evidenti difficoltà elettorali, soffiano irresponsabilmente sul fuoco di un separatismo tout court». Il consigliere ha evidenziato che «le richieste di autonomia differenziata avanzate dalle regioni settentrionali sono ingiuste, dimenticano il contributo fondamentale del Meridione alla crescita economica del paese. Sia in termini di risorse umane che di solidarietà economica e sociale, il Sud ha svolto un ruolo cruciale nel sostegno alla crescita del Nord. Molte infrastrutture nazionali, fondamentali per lo sviluppo industriale del Nord, sono state realizzate grazie ai sacrifici e al contributo economico del Sud. È troppo comodo chiedere la separazione dopo aver depredato il Mezzogiorno di risorse economiche e umane”, ha aggiunto Pellegrino che ha partecipato attivamente alla manifestazione promossa dal Presidente Vincenzo De Luca e dai sindaci della Campania in piazza Santissimi Apostoli a Roma, ribadendo la necessità di un’azione unitaria contro la minaccia della frammentazione nazionale. «Sono preoccupato riguardo alla gestione dei Fondi di sviluppo e coesione, risorse negate alla regione senza giustificazione, che rischiano di danneggiare ulteriormente le già precarie condizioni economiche delle amministrazioni comunali. La sfida dell’autonomia deve essere affrontata garantendo diritti e prestazioni uniformi per tutti gli italiani, senza compromettere l’unità e la solidarietà nazionale». In piazza anche il figlio del governatore e deputato dem Piero De Luca: «una grande mobilitazione popolare per ribadire la nostra forte e decisa opposizione ad un governo che sta distruggendo l’unità nazionale. Altro che patrioti! Bisogna sbloccare immediatamente le risorse Fsc per le Regioni e i cittadini del Sud. Ed è necessario fermare l’Autonomia differenziata secessionista, che produce un solo risultato: spaccare in due l’Italia – ha detto – Noi come Partito Democratico metteremo in campo ogni azione possibile in Parlamento e nel Paese per evitare il rischio che la destra approvi un progetto devastante, che creerà cittadini di serie A e di serie B, minando servizi essenziali come scuola, sanità, assistenza, rendendo impossibile vivere al Sud nei prossimi anni. L’Italia intera può crescere davvero ed avere un ruolo decisivo a livello europeo ed internazionale solo se unita e coesa, non se spaccata».