di Brigida Vicinanza
Tre figli d’arte. Tutti e tre eletti alla Camera dei Deputati. Due figli di ex sindaci di Salerno, uno di un ex e potentissimo ministro della Repubblica. Si tratta di Piero De Luca, Nicola Provenza e Federico Conte. Tre storie distinte ma con il peso del cognome sulle spalle. La prima differenza sta nel metodo: due di loro (Conte e Provenza jr) sono scesi in politica dopo che i loro padri si sono ritirati dalla scena pubblica. Il terzo, invece, è in campo contemporaneamente al papà governatore ed al fratello Roberto. Di Vittorio Provenza, padre del neodeputato Nicola, i salernitani degli ’70 – ’80, ricorderanno sicuramente quell’incontro con Papa Giovanni Paolo II. Un incontro passato alla cronaca, come commovente e toccante. Già sindaco di Salerno per ben due volte, militante della Dc e professore universitario. Un uomo elegante e raffinato, spesso sulle sue stando ai racconti di chi quell’epoca l’ha vissuta a pieno. Provenza ha rappresentato l’epoca pre-De Luchiana in città. E adesso, tocca al figlio Nicola. Ma in famiglia, a quanto pare, la politica scorre nelle vene. Già Nicola aveva provato a riprendersi quel luogo che era stato del padre anni prima, candidandosi all’ultima tornata elettorale al Comune di Salerno, senza poter però nemmeno arrivare a chiedere consensi ai cittadini in quanto effettivamente una lista del Movimento 5 stelle a Salerno non è mai stata presentata, dopo il veto di Beppe Grillo che aveva sentito “odore” di discordia interna. Fratello e cugino di due ex consiglieri comunali, Nicola Provenza adesso approda direttamente in Parlamento, dopo il boom salernitano, campano e nazionale del Movimento pentastellato. Altra storia per Federico Conte, che andrà a sedersi sugli scranni del Parlamento che negli anni tra il 1979 e il 1994 hanno visto protagonista il papà, Carmelo. È stato più volte consigliere comunale e sindaco di Eboli nel 1972. Inizia la sua scalata nel 1975 quando viene eletto consigliere regionale, poi diventa vice-presidente della Regione e assessore ai Lavori pubblici. È stato parlamentare italiano in 4 legislature, come deputato, dal giugno 1979 all’aprile 1994. Ha ricoperto incarichi di governo, prima nel 1980 come Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega per la Cassa del Mezzogiorno, e poi come Ministro per le aree urbane, in 3 legislature, dal 1989 al 1993. Federico, eletto con Liberi e Uguali, porterà avanti la storia dei Conte “politici”. L’unico che “condivide” le poltrone con i figli è invece Vincenzo De Luca. L’attuale presidente della Regione Campania ed ex sindaco di Salerno, non ha problemi a spianare la strada ai figli nel mondo politico. Con Roberto prima, nominato “direttamente” assessore al bilancio a Palazzo di Città e con Piero poi, neoeletto anche lui alla Camera dei Deputati. Non mancano, infatti, ancora oggi le polemiche sul “nepotismo” deluchiano e sul sistema di potere che lo stesso De Luca senior ha imposto soprattutto sulla città di Salerno fino a spaziare in Regione e poi ancora una volta a Palazzo Madama. Un De Luca in ogni luogo, direbbe qualcuno dalla vena satirica, ma Vincenzo è pronto in qualsiasi momento a difendere a spada tratta l’operato dei figli, nonostante lui stesso ci è ancora dentro fino al collo. Dalla bancarotta fraudolenta di Piero, fino all’inchiesta Sma per il “piccolo” Roberto, papà Vincenzo non esita, seppur velatamente ad “accusare” a sua volta chi accusa i figli. I panni sporchi si lavano in famiglia soprattutto quando la politica diventa parte integrante di quest’ultima.