D isgustati da quel «grande babà del Puc»: è rivolta - Le Cronache
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D isgustati da quel «grande babà del Puc»: è rivolta

D isgustati da quel «grande babà del Puc»: è rivolta

di Andrea Bignardi

Convocare un’assemblea pubblica per divulgare il Piano urbanistico comunale e rendere più partecipata la sua trasformazione: è stato questo il tema chiave della conferenza stampa tenutasi ieri presso il Bar Verdi, storico luogo di ritrovo delle associazioni poste tradizionalmente all’opposizione dell’amministrazione comunale specie in materia di politiche ambientali. A promuovere l’iniziativa è stato il consigliere comunale di Salerno di tutti Gianpaolo Lambiase, che ha espresso la sua contrarietà al progetto di variazione del Piano in fase di predisposizione da parte della giunta. «La versione del Puc allo studio dei tecnici – ha affermato il consigliere Lambiase – è peggiore rispetto a quella di dieci anni fa in quanto porta ad un ulteriore aumento della cementificazione selvaggia». Lambiase ha evidenziato come il Piano urbanistico comunale non favorisca lo sviluppo reale dell’imprenditoria del territorio. «A Salerno hanno lavorato non più di tre – quattro imprese mentre negozi storici chiudono e con essi anche tante botteghe di artigiani che sono senza lavoro». Il grande protagonista della conferenza stampa è stato senz’altro il Crescent: Mimmo Florio dei Figli delle Chiancarelle ha ricordato tutte le criticità legate all’edificazione della famigerata struttura ed all’utilizzo di fondi europei originariamente destinati alla riqualificazione delle zone alte del centro storico. «Il Puc è un grande babà tutto da gustare, per veri gourmet», recita ironicamente lo slogan della nuova campagna di sensibilizzazione dell’associazione ambientalista. I termini adoperati dai Figli delle Chiancarelle non sono di certo casuali: il babà allude – come ricordato dallo stesso Florio – all’arricchimento eccessivo delle poche imprese edili assegnatarie dei tanti cantieri aperti per volontà delle giunte progressiste. A proporre una maggior partecipazione alla variazione del Puc sono state le associazioni Italia Nostra, rappresentata da Raffaella di Leo, Legambiente con la responsabile Elisa Macciocchi, che ha soffermato la sua attenzione sul consumo record di suolo nel comune di Salerno, testimoniato anche dai dati Ispra, Arci Marea con Rosita Gigantino, ed il movimento politico Sinistra Italiana rappresentato dal segretario cittadino di Pontecagnano Faiano Federico Marra. Ha preso parte all’incontro anche l’ingegner Alfredo Versano, responsabile del comitato dei cittadini della contrada Scavata Case Rosse, che ha denunciato le problematiche causate dall’inserimento nel comprensorio Asi dell’antico borgo settecentesco sito in piena zona industriale, ai confini con il comune di Pontecagnano, legati in particolare alla presenza di una centrale a biomasse.