di Marco De Martino
SALERNO – Un crollo. Contro una squadra che ha dimostrato di avere idee e di saper giocare a calcio, la Salernitana di Gregucci si scioglie, riuscendo a perdere dopo essere stata in vantaggio per 2-0. Un inizio convincente ma poi appena il Pescara ha preso le misure si è vista innanzitutto la differenza tecnica tra le due formazioni. Gli abruzzesi hanno dilagato e per i granata sono rimasti soltanto i fischi dell’intero stadio al novantesimo. Questa è una sconfitta che farà riflettere soprattutto in chiave mercato. La scelta di Gregucci del doppio fantasista alle spalle di Bocalon a inizio gara, va detto, aveva convinto e sorpreso il Pescara. Con le linee strette, attenta a coprire e veloce a ripartire la Salernitana è partita bene trovando due gol, seppur da fermo. Prima con Pucino di testa su punizione di Vitale e poi su rigore trasformato dallo stesso esterno ex Napoli, subito dopo un gol annullato agli ospiti. Sembrava la svolta definitiva di un match che poteva essere in discesa.
Subito dopo il penalty realizzato, però, una disattenzione è costata cara e Mancuso di testa ha subito riaperto e cambiato l’inerzia del match. L’uscita di Akpa Akpro, al cui posto Gregucci ha scelto, sbagliando visto il risultato, Castiglia, è stata la seconda chiave di volta della sfida. Brugman a centrocampo è salito in cattedra, facendo girare al meglio la squadra che ha sfondato soprattutto sulla destra con Marras. Gregucci non ha preso contromisure e dopo il 2-2 siglato sugli sviluppi di un corner, proprio dai piedi di Marras è nato il cross per il vantaggio firmato ancora da Mancuso. In quel momento è finita la partita, perché la Salernitana nonostante gli ingressi di Jallow e Orlando, all’esordio stagionale, non ha avuto la testa e le gambe per reagire. Il Pescara ha così approfittato degli spazi, facendo ancora male alla Salernitana, colpendo un palo, sbagliando altre occasioni per poi trovare il quarto gol ancora con Mancuso, che come Donnarumma lascia l’Arechi portandosi a casa il pallone per la tripletta realizzata. La Salernitana lascia invece il campo a testa bassa, con tanti dubbi e l’unica certezza che al di là degli obiettivi la squadra abbia necessariamente bisogno di rinforzi. Da prendere il prima possibile e non, come spesso accaduto in passato, nell’ultimo giorno utile di calciomercato.