di Andrea Pellegrino Poche ore ed il parere sul Crescent dovrebbe arrivare all’attenzione della responsabile dell’ufficio trasformazioni urbanistiche, Cantisani, del Comune di Salerno. Il Soprintendente Gennaro Miccio ha, infatti, assicurato che il parere – così come richiesto dall’amministrazione comunale ed entro i termini previsti (45 giorni) – ci sarà. Il calendario segna sabato come ultimo termine utile e fino ad allora (se non lo ha già fatto) Miccio avrà l’opportunità di limare il parere che segnerà il destino non solo del Crescent ma dell’interno comparto di Santa Teresa. Altre poche ore anche per attendere se ci sarà o meno il supporto richiesto al Ministero dell’Ambiente e alla stessa direzione regionale di Napoli. A redigere l’atto sarebbe il Soprintendente in persona che nella vicenda non avrebbe coinvolto nessun altro: quindi né l’architetto Giovanni Villani – sottoposto ad indagine penale proprio nell’ambito dell’inchiesta Crescent – né tanto meno Fausto Martino – diffidato da Palazzo di Città, per le sue dichiarazioni emerse sulla stampa nei mesi scorsi. Dunque srà Miccio di suo pugno a redigere e firmare il documento, con la consapevolezza, tra l’altro, che comunque vada (ossia positivo o negativo che sia) quell’atto sarà oggetto di ulteriori contenziosi amministrativi. Le poche indiscrezioni che circolano parlano di un parere positivo ma con prescrizioni. E le prescrizioni dovrebbero riguardare la volumetria. Insomma sì alla mezza luna di Bofill ma con qualche aggiustamento che secondo alcuni non dovrebbe essere di poco conto. Infatti, sempre secondo i bene informati, le prescrizioni dovrebbero riguardare le volumetrie del Crescent stesso. Se confermata questa linea, delle due l’una: o la mezza luna di Bofill resterà così come è, salvaguardando l’esistente (ricordiamo che attualmente ci sono da realizzare altri due settori, più le due torri) o comunque sarà ridotto nelle dimensioni degli edifici che dovranno essere costruiti. In sostanza, non si esclude che quello di Miccio possa essere un parere di stampo salomonico, utile soprattutto a far sbloccare immediatamente il cantiere, che è ancora sotto sequestro da parte della Procura di Salerno
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