Dopo la nostra anticipazione sul caso Coscioni, indagato con i suoi collaboratori, interviene con una nota il Dg D’Amato che non ha ritenuto di intervenire con una sospensione cautelativa nei confronti del primario. D’Amato gioca di fioretto e scrive: “In merito alla vicenda per la quale sono indagati il Dr. Enrico Coscioni, Direttore della U. O. C di Cardiochirurgia, ed alcuni suoi collaboratori, nell’esprimere vicinanza alla famiglia del paziente defunto, la Direzione Generale, depone la più ampia fiducia nell’attività della Magistratura e degli organi di Polizia Giudiziaria, auspicando un rigoroso quanto celere accertamento dei fatti e continuando ad offrire la massima collaborazione. Il Direttore Generale del Ruggi, Vincenzo D’Amato, è certo che le indagini in corso riusciranno a fare chiarezza sulla causa del decesso e sull’intera vicenda. Crede altresì, che anche a tutela dei tantissimi assistiti che si rivolgono all’Azienda Ospedaliera Salernitana, per risolvere un proprio problema di salute spesso di elevata complessità, ricevendo risposte adeguate ed appropriate, nell’attuale fase, sia corretto oltre che opportuno, non anticipare i tempi della Magistratura, bensì attendere con fiducia gli esiti della verifica degli accadimenti, che hanno portato al decesso del sig. Umberto Maddolo”. Insomma la classica formula per non prendere decisioni. E’ vero che bisogna attendere le indagini ma stando ai risultati dell’autopsia, come dire, c’era la pistola fumante di quanto avvenuto. E certamente D’Amato, che non ha chiarito se ha avviato anche una indagine interma per accertare i fatti, saprà che la garza mancava alla cota degli infermieri dopo l’intervento sul povero Maddolo. La domanda sorge spontanea: chi ha escluso a priori che ci potesse essere una dannata dimenticanza? Soprattutto dopo che la vittima ha cominciato a stare male. Come abbiamo scritto ieri Umberto Maddolo è morto poco dopo l’intervento chirurgico effettuato dal dottor Enrico Coscioni, primario di cardiochirurgia 2 e dalla sua equipe. I fatti risalgono allo scorso dicembre. Per questo motivo isultano indagati lo stesso Enrico Coscioni, Gerardo Del Negro, Francesco Pirozzi,Giuseppina Fezza, Pietro Toigo per Cooperazione nel delitto colposo. omicidio colposo e Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario. Al di là del pilatesco comunicato ci si augura che il Dg D’Amato avvii, se non lo ha fatto, una indagine interna che accerti i fatti, proprio a garanzia di tanti pazienti che si rivolgono all’ospedale Ruggi. Nella vita serve un po’ di coraggio.
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