Consulenze d’oro da Salerno Pulita, 28mila euro a Bruno Di Nesta - Le Cronache Ultimora
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Consulenze d’oro da Salerno Pulita, 28mila euro a Bruno Di Nesta

Consulenze d’oro da Salerno Pulita, 28mila euro a Bruno Di Nesta

28.800 euro. È questa la cifra della consulenza affidata da Salerno Pulita, partecipata del Comune, all’avvocato Bruno Di Nesta per il settore impianti. L’esponente dem si occupa del servizio di supporto tecnico-legale nelle attività e nelle interlocuzioni con la Regione Campania, finalizzate alla rimessa in esercizio e all’ampliamento dell’Impianto di Compostaggio di Salerno. L’incarico, conferito a febbraio 2025, come riportato sul sito della partecipata, proseguirà fino al completamento delle attività professionali. Nulla di illegale o formalmente scorretto, ma la questione solleva interrogativi di natura morale e politica , considerando che l’amministratore unico di Salerno Pulita, e l’avvocato Di Nesta condividono un passato politico comune, entrambi vicini all’amministrazione Napoli e politicamente attivi. Va però riconosciuto che Di Nesta ha una lunga esperienza nel settore dei rifiuti: dal 2018 al 2023 è stato direttore generale dell’Ente d’Ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani Ato Salerno; prima ancora, da marzo a settembre 2018, ha supportato il liquidatore di EcoAmbiente Salerno Spa; andando ancora più indietro, ha ricoperto il ruolo di direttore generale della Provincia di Salerno. Tuttavia, su Di Nesta pesa una doppia condanna della Corte dei Conti, con un risarcimento iniziale di 17mila euro da versare nelle casse della Provincia, poi ridotto a 8mila euro in Appello. La vicenda riguarda il suo ruolo di direttore generale della Provincia durante la presidenza Canfora. Secondo le accuse, Di Nesta avrebbe ricevuto e accettato incarichi professionali da privati durante il suo rapporto con Palazzo Sant’Agostino. Per i giudici, si è trattato di una “indebita percezione di compensi ritratti dall’esercizio di attività libero-professionali non autorizzate, in costanza di rapporto di pubblico impiego con la Provincia di Salerno”. In altre parole, Di Nesta non avrebbe potuto svolgere tali incarichi remunerativi senza l’autorizzazione della Provincia per la riscossione delle parcelle. Per Di Nesta, come detto, si tratta di una condanna bis perché, sempre in qualità di direttore generale, era stato macchiato dalla vicenda che lo ha portato alla condanna insieme all’ex presidente della Provincia e già sindaco di Sarno Giuseppe Canfora per una vicenda relativa alle nomine alla Cgs, una partecipata del Consorzio Asi. Nel mirino finì l’allora presidente Cassandra che per i giudici fu vittima di tentata concussione, in relazione alle nuove nomine. e.n