“Presenterò un’interrogazione parlamentare sulla gestione del Consorzio Farmaceutico Intercomunale su cui ci sono troppe ombre e sospetti di clientelismo politico ai danni dei dipendenti e dell’interesse pubblico”. Lo annuncia il senatore e commissario regionale di Fratelli d’Italia in Campania Antonio Iannone, sollecitato ad intervenire sulla questione dal coordinatore di partito del collegio Salerno-Valle dell’Irno Gennaro Esposito. “Da tempo all’interno del CFI si respira un clima di tensione inaccettabile tra i vertici aziendali e il personale dipendente. Quest’ultimo ormai da tempo – spiegano i due esponenti di FdI – è destinatario di numerosi procedimenti disciplinari e si chiederà al ministro se risultano anche episodi di minacce poste in essere dalla dirigenza per motivi pretestuosi con intenti ritorsivi con sistematica violazione delle norme che disciplinano il rapporto di lavoro nell’ente pubblico. Nel caso del CFI, infatti, tali procedimenti e relative sanzioni hanno raggiunto la media di cinque e più, per ogni dipendente, in alcuni casi anche oltre, con un numero che, va oltre i 60 procedimenti. Per non parlare dei ripetuti tentativi di intimorire le maestranze: sito – anche lo sconcertante ordine di servizio che proibisce a tutto il personale di recarsi presso la sede del CFI: i trasgressori rischiano procedimenti disciplinari e addirittura una segnalazione all’Autorità Giudiziaria. A ciò si aggiungono le massacranti turnazioni festive (circa 22 domeniche all’anno e altrettanti sabati) che, nel complesso dello stato in cui sono costretti a lavorare, hanno provocato ripercussioni sulla salute degli stessi dipendenti. Infine, emergono ulteriori dubbi e sospetti relativi all’ultima assunzione che si accinge ad essere promossa alla vigilia delle elezioni regionali in Campania. In particolare, lo scorso 7 settembre, è stato pubblicato un bando riservato al personale farmacista a tempo indeterminato e a tempo determinato per il conferimento dell’incarico di direttore tecnico delle farmacie comunali, che non prevede alcun criterio per la valutazione dei curricula e degli esiti del colloquio attitudinale. E tale procedura comparativa, guarda caso, scade il 17 settembre, a tre giorni dal voto. Insomma, il CFI è diventato di proprietà di pochi a danno di molti”. “Per questo è necessario un intervento urgente da parte delle Autorità competenti e un interessamento del governo nazionale affinchè venga ripristinata quanto prima la legalità in un Ente gestito con i soldi dei cittadini” concludono i due esponenti di Fratelli d’Italia.l’ultimo esempio è rappresentato da una lettera inviata al Prefetto per chiedere di conoscere i nomi di quanti aderiranno ad uno stato di agitazione, proclamato secondo le norme vigenti, con l’ausilio dei sindacati”. “E come non contestare – continuano Iannone ed Espo
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