Per la ormai nota vicenda del sacerdote-musicista (padre Massimiliano Muzzi), Barone di Strichen, Director e proprietario della società inglese Lux Finance LTD, nonché director e proprietario dei Fondi Pegasus – fondi altamente speculativi di diritto delle Seychelles, si vedono i primi risarcimenti per l’attività illecita da questi posta in essere. Risparmi volatilizzati per i quali i Giudici Civili hanno condannato UBS SE al risarcimento del danno . La Corte di Appello dell’Aquila, infatti, dà ragione ai risparmiatori e condanna UBS al risarcimento del danno per le somme dagli stessi investite, suo tramite e per ordine di Muzzi Massimiliano, nei fondi Pegasus risultati, poi, una truffa. Il principio sostenuto dagli Avvocati dei risparmiatori fin dall’inizio della vicenda è stato considerato e ritenuto fondato dalla Corte di Appello. I risparmiatori per il tramite dei propri avvocati Gianquirino Cantalupo e Veronica Pichilli avevano, fin da subito, non solo eccepito di essersi fidati della Lux Finance di Muzzi grazie alla presenza della UBS ma anche la sussistenza tra i due Istituti di una comunione di interessi finalizzata all’acquisto dei fondi Pegasus. Il collegamento negoziale sostenuto dai risparmiatori, infatti, è stato considerato sussistente dalla Corte di Appello la quale ha sentenziato la responsabilità risarcitoria di UBS SE sia per l’operato posto in essere da Muzzi Massimiliano che per il proprio. Da tale collegamento negoziale sono derivate le responsabilità risarcitorie dell’Istituto bancario richieste dai piccoli risparmiatori per il tramite degli avvocati Cantalupo e Pichilli. La Corte di Appello, nella propria sentenza, ha altresì ribadito che “anche nei confronti degli istituti di credito devono ritenersi pienamente operativi gli obblighi (in particolare l’art. 21) inseriti a carico di ciascun intermediario nel TUF. In effetti risulta di sin troppa chiara evidenza la violazione, da parte di Lux Finance (di Muzzi) e UBS, della generale regola di condotta prevista dall’art. 21 comma 1° lettera a) TUF ( del seguente tenore “Nella prestazione dei servizi e delle attivita’ di investimento e accessori i soggetti abilitati devono: comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, per servire al meglio l’interesse dei clienti e per l’integrita’ dei mercati;”). Questa sentenza, sebbene ancora sub iudice, sancisce un significativo e importante principio di responsabilità e di giustizia che riavvicina i cittadini agli Istituti di Credito i quali, grazie alla Corte di Appello dell’Aquila, devono garantire i propri clienti, sempre ed in ogni caso, dalle attività illecite poste in essere loro tramite.





