Tracce lette a voce alta 48 ore prima delle prove scritte.Caso emblematico proprio in Campania, che da sempre si è distinta per trasparenza e legalità,in questo tipo di contesto concorsiale.Griglie “corrette” a penna e scolorina. Colleghi che valutano colleghi. Verbali assenti. Conflitti d’interesse a pioggia. E un silenzio istituzionale che pesa più delle proteste. A denunciarlo è il Movimento Ordinaristi DS 2023, composto da centinaia di candidati bocciati che non accettano di farsi prendere in giro Infatti a breve il Tar Campania dovrà fare fronte ai nuovi ricorsi di coloro che non hanno superato la prova orale, a fronte di domande e quesiti sbilanciate tra chi doveva superare e chi invece non era inserito tra i nomi papabili I nodi vengono al pettine proprio ora, con le prove orali, dove — sorpresa! — passano soprattutto i nomi che giravano da mesi, già ben noti prima ancora che il concorso iniziasse. E, guarda caso, qualche altro nome “strategico” si potrebbe aggiungere prima del 30 luglio. Segnalazioni? Pressioni? O solo casualità da manuale? Nel frattempo, in Campania, la Procura indaga. E il TAR, con un’ordinanza “su misura”, consente la ripetizione della prova scritta solo a tre candidati con disabilità. Due promossi. Uno, manco a dirlo, ben inserito. Fortuna? Merito? O buon networking? A questo punto, più che di merito, si dovrebbe parlare di “meritevoli relazioni”. La domanda vera non è più chi sia idoneo, ma chi conosce chi. E allora, viene il dubbio: – L’articolo 3 della Costituzione è ancora valido o va chiesto con raccomandata? – Le regole valgono per tutti o solo per chi resta fuori? O forse, ormai, conviene dirlo chiaro: Chi non ha santi in paradiso, eviti pure l’inferno dei concorsi pubblici.





