Di Olga Chieffi
Con questa felice definizione, “matrioska culturale”, ha avuto principio la presentazione della XXVII edizione dei concerti d’estate di Villa Guariglia, al tavolo dei relatori, i due sindaci dei comuni ospitanti, Vincenzo Napoli e Giovanni De Simone, ospiti di Francesco Morra, delegato alla cultura e ai beni museali della Provincia di Salerno, Fulvio Artiano, per la massima istituzione musicale cittadina, Enzo Galdi in rappresentanza della Coldiretti, Ersilia Frusciante, vicepresidente del CtA, organizzatore materiale dei concerti e Antonia Willburger ideatrice della kermesse. Ci piace, come d’abitudine, iniziare dall’immagine che fa da sfondo al manifesto, un frammento dell’opera di Peter Willburger, una grafica del ciclo dei Profili del 1997. Se l’invito in questo periodo di vacatio è di “prendere” il proprio tempo, nell’opera dell’artista austriaco, il tempo diventa autosufficienza dell’istante, assumendo una dimensione sacrale, rituale, mitica, misterica, l’atto della vita stessa nella sua pienezza, specchio dello sguardo infinito dell’artista. L’incisore parte dal punto per comporre le sue linee, i suoi profili, è icnografia, per dirla con Michel Serres, nel suo procedere senza limiti, attraverso la molteplicità degli spazi e dei tempi annullante ogni nostro possibile sforzo teorico, racchiudendo in sé, all’infinito, tutte le chances per una sua decodificazione, non un’opera, non una rappresentazione, ma il capo, il pozzo, la scatola nera che comprende, implica, avvolge tutti i profili, le apparenze, le rappresentazioni, il suo puro sentire, in cui ci immergeremo, come perduti, dialogando con l’opera stessa, la musica, la natura, le arti, dando l’abbrivio al nostro gioco di associazioni, di nascite, di pensieri felici. Se il sindaco Enzo Napoli, ha ancora una volta sottolineato come l’impegno per sostenere la cultura, pur essendo sempre più difficile da attuare, tra tagli e “dispetti” alla regione Campania, che è stata costretta a letteralmente salvare storici festival quali quello di Ravello, rimodulando la stagione lirico-sinfonica del teatro Verdi, che manca di due titoli e della concertistica, ha visto il comune di Salerno porsi comunque, al fianco delle associazioni e degli operatori culturali, il sindaco di Vietri, Giovanni De Simone, alla guida di una delle amministrazioni che maggiormente investono in questo settore, ha non solo posto l’accento sulla importanza di questi concerti che sono anche musica da “vedere” unitamente a tradizione, trasmissione, divulgazione della gioia della musica, da quella Villa, ma ha rilanciato dichiarando di voler riprendere il concorso pianistico internazionale e di esecuzione “Alberto Napolitano”. “Teneste la promessa….” scrive Giorgio Germont a Violetta e noi intendiamo ricordare che Francesco Morra, appena insediatosi, promise di riportare i Concerti d’Estate nella sua sede originale. Tra lavori ordinari e straordinari così è stato, e ha annunciato che si tenterà anche di riaprire gli appartamenti dello storico sito, vista l’attenzione turistica e anche cinematografica. Fulvio Artiano, richiesto delle ragioni estetiche della scelta proposta per questa edizione, ha rivelato di essersi posto sulla scia di oltre un decennio di protocolli tra i Concerti d’estate e l’istituzione di cui è guida ed erede in ciò di Fulvio Maffia. Una programmazione eterogenea e diversificata che spazia dal jazz alla cameristica, alla lirica, così come l’intera produzione, che sparge a pioggia eventi per l’intera provincia. Enzo Galdi, soffermatosi sul termine tour aggiunto ai concerti, ha dichiarato come la Coldiretti abbia sdoganato un’area, quella di Fratte, all’indomani del doppio omicidio e ridonato al pubblico l’area che si pone al centro di un quartiere “difficile”, mentre Ersilia Frusciante e Antonia Willburger, dando una velocissima scorsa al programma, davvero nutritissimo con ventisei eventi hanno dato appuntamento alla serata inaugurale. Quindi, la carrellata di amici del festival, da Domenico Credendino della fondazione Carisal, ad Antonia Autuori, della Fondazione della Comunità Salernitana, con in sala il Coro Mani Bianche MarLet con direttori Marina Del Sorbo e Letizia Di Ruocco, Costantino Catena, in rappresentanza di Salerno Classica, che con lui chiuderà il cartellone, Mauro Navarra ed Alina Polito, per gli Artisti Cilentani Associati che saranno protagonisti dell’esecuzione dell’ Amor Brujo di Manuel De Falla, e ancora Carlo Pecoraro che ricorderà Enrico Parrilli e la nascita del Jazz a Salerno, Giuseppe Ricci e le tre giornate dell’Hub Music Project, Marco De Simone per Campania Danza e Rosanna Belladonna per il Porto delle Nebbie con le presentazioni dei libri, Antonello Ronga per Ridete sotto i baffi e le giornate dedicate a William Shakespeare, tutti uniti, quasi un convegno, per ritrovarci il 5 luglio tra i pini, i cedri e i cipressi dell’area archeologica di Fratte…. “Dolce notte….quante stelle”(Giacomo Puccini “Madama Butterfly” finale atto I).