Filippo Pio Bisaccia
La comunicazione tra medico e paziente come chiave di volta per contrastare le aggressioni al personale sanitario e per costruire un rapporto di fiducia specie nei momenti gravi o addirittura luttuosi che possono verificarsi. E’ stato questo il tema di un interessante corso di aggiornamento patrocinato dall’Asl Salerno e svoltosi nei giorni scorsi presso il Teatro agli Olivetani all’interno dell’ex presidio psichiatrico di Nocera Inferiore e organizzato dal dottor Guglielmo D’Aniello responsabile UOSD Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Scarlato di Scafati. Alla manifestazione che ha aperto spiragli di grande interesse per i medici che sono in prima linea, a sorpresa si è presentata anche Marisa Laurito. La nota attrice, un’icona del teatro napoletano nazionale e internazionale, non solo ha portato la sua esperienza ma ha anche raccontato alcuni aneddoti che riguardano proprio la comunicazione tra strutture sanitarie, medici, pazienti e familiari tutti coinvolti in questo aspetto che non richiede solo professionalità, ma come ha detto l’attrice, principalmente educazione, buon senso e umanità. Ma partiamo dall’inizio. Il tema dell’incontro partiva dalla necessità di migliorare la comunicazione tra medico e paziente, facendo ricorso a specifiche tecniche di comunicazione predisposte da esperti del settore, al fine di costruire una relazione basata su fiducia, empatia e comprensione reciproca. Con questo obiettivo, nell’ambito del piano aziendale 2025, l’Asl Salerno ha organizzato il corso che aveva come tema: “Tecniche di comunicazione della malattia grave e del lutto”. “Le aggressioni – ha spiegato il dottor Guglielmo D’Aniello – al personale sanitario dei nostri presidi ospedalieri da parte dell’utenza sono in continuo aumento. Un fenomeno che diventa sempre più preoccupante imponendo agli operatori del settore di cambiare l’approccio con il paziente, di adattarsi con efficacia alle situazioni, soprattutto riguardo alla comunicazione della malattia grave del lutto, con l’adozione di idonee tecniche, predisposte da personale specializzato, competente in materia. Spetta a noi medici il difficile quanto ingrato compito di comunicare prognosi impietose e notizie infauste. Consapevoli della necessità di utilizzare una buona ed efficace comunicazione, soprattutto in determinate circostanze, abbiamo ritenuto fosse importante organizzare questo evento formativo proprio per dare risonanza ad un aspetto della sanità moderna spesso trascurato. L’auspicio è che l’apprendimento delle tecniche di comunicazione messe a punto da esperti del settore contribuisca a risparmiare incomprensioni e sofferenze agli ammalati e ai loro familiari in modo da arginare il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario, vera piaga dei nostri giorni” L’incontro, moderato dal giornalista e scrittore Domenico Barbati de Il Mattino e dal dottor Domenico Carbone direttore dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione del Dea Nocera-Pagani-Scafati dell’Asl Salerno, ha visto la presenza di Antonio Centore Procuratore Capo presso la Procura di Nocera Inferiore che ha parlato del rapporto tra medici, pazienti e familiari nei casi di aggressione e di violenze, di Giovanni D’Angelo Presidente dell’Ordine dei medici di Salerno e del colonnello Filippo Melchiorre comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri che ha parlato del difficile ruolo delle forze dell’ordine nei casi di violenze o danneggiamenti nei presidi ospedalieri. E’ intervenuto anche il dottor Fernando Chiumiento, direttore dipartimentale dell’Area Critica dell’Asl Salerno che di fatto è quella in prima linea in tutti i presidi ospedalieri della provincia salernitana. Il convegno si è poi spostato alle esperienze dal “campo di battaglia” con la relazione della dottoressa Rosa Santarpia direttrice sanitaria del Dea dell’Umberto I di Nocera Inferiore che ha analizzato il fenomeno sotto numertosi aspetti. Alla dottoressa Santarpia ha fatto seguito l’intervento della dottoressa Gaetana Amoruso sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore che ha trattato la questione delle lesioni e dei danneggiamenti sotto l’aspetto della commissione dei reati e delle conseguenze penali. Al magistrato ha fatto eco poi l’intervento del tenente colonnello Gianfranco Albanese comandante del reparto territoriale dei Carabinieri dell’Agro nocerino che con l’ausilio di alcune slide ha analizzato dettagliatamente il fenomeno delle aggressioni e del difficile compito dei carabinieri ad intervenire in vicende non sempre facili specie quando di mezzo ci sono emozioni umane e dolore per la morte di persone di famiglia. Come voce dal campo di battaglia ha poi portato la sua testimonianza la dottoressa Giovanna Esposito responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore che ha raccontato le difficoltà quotidiane degli operatori e le pressioni psicologiche a cui sono sottoposti. E’ poi intervenuto lo psicologo esperto in comunicazione medico/paziente, il dottor Ettore D’Aniello, che ha spiegato a quali esigenze deve corrispondere una comunicazione che sia di buon senso, empatica ed efficace. Particolarmente efficace per enfasi e preparazione l’intervento del responsabile del Servizio Pneumologico territoriale Asl Salerno Ds 61, il dottor Francesco Ferrigno che ha analizzato l’aspetto della fiducia come strategia vincente nella relazione medico-paziente a tutti i livelli. Subito dopo l’intervento del dottor Ferrigno è salita sul palco del teatro agli Olivetani Marisa Laurito che non si è tirata indietro nel parlare del modello di sanità italiana considerato tra i migliori al mondo. Ha raccontato di alcune sue disavventure con l’organizzazione sanitaria statunitense ma ha anche invocato, per il mondo sanitario italiano maggiore attenzione da parte di infermieri e operatori ospedalieri verso le fasce deboli degli anziani, persone sole e povere. Proprio l’intervento della Laurito, da par suo, non solo ha alzato l’asticella dell’attenzione ma è anche riuscita a stimolare una riflessione su ciò che accade nel mondo sanitario italiano. Le conclusiooni sono state infine tratte dal dottor Guglielmo D’Aniello vera anima dell’iniziativa che ha rilanciato per la prima volta un argomento destinato a diventare uno dei maggiori centri di interesse per lo sviluppo di un pacifico rapporto tra medico e paziente.





