Pippo Civati parla di “trasformismo della Severino”. Dalla vicenda de Magistris ad oggi, infatti, pare che di acqua sotto i ponti ne sia passata. Alcuni esponenti del Pd campano che all’atto dell’applicazione della Severino nei confronti di de Magistris ne chiedevano a gran forza le dimissioni, oggi pare che abbiano cambiato idea. E’ il caso, ad esempio, di Matteo Orfini (oggi presidente nazionale del Pd) che al tempo della vicenda de Magistris diceva: «Credo che in una situazione del genere dovrebbe valutare le sue dimissioni». O ancora di Pina Picierno, sosteneva: «Ci auguriamo tutti che de Magistris ritrovi il senso delle istituzioni che ha totalmente smarrito e che faccia un passo indietro per il bene dei napoletani». Poi di Venanzio Carpentieri che auspicava: «Prima della formale sospensione, che anche il sindaco de Magistris, con senso di responsabilità, possa avvertire la necessità di dare a Napoli e a tutta l’area metropolitana un governo pienamente legittimato dai cittadini». E, dulcis in fundo, Assunta Tartaglione che sosteneva: «Se vuole davvero il bene di questa città, de Magistris dovrebbe evitare a Napoli di vivere senza un sindaco nel pieno delle sue funzioni e si dimetta perché la situazione è inaccettabile per i cittadini». Così Civati si chiede ad oggi, perché la legge Severino che all’epoca significava «dimissioni subito oggi significa legge incivile? Ma sono sicuro che il governo terrà duro sulla linea che la Severino non si cambia, però non vorrei (come sembra di capire da altre dichiarazioni) che, per la prima e unica volta nella nostra storia recente, il partito prenda le distanze dall’esecutivo».
Andrea Pellegrino