di Davide Gatto
“Vaccinare prima i fragili significa ridurre fortemente le ospedalizzazioni e i decessi e dunque poter uscire dalle restrizioni che stanno penalizzando tutte le categorie economiche della Regione Campania.” Nella sessione riservata al Question time sulla pandemia, è proprio Valeria Ciarambino del Movimento 5 Stelle a riflettere ad alta voce sui dati della Regione Campania e sulle criticità che tengono attaccata al palo l’intera Regione vanificando gli effetti e gli sforzi della campagna vaccinale. “Gli anziani e i portatori di disabilità rappresentano il 90% dei deceduti in quest’anno di pandemia e il rispetto di queste priorità ha condotto altri Paesi, ad esempio la Germania, all’abbattimento del numero dei ricoveri, degli accessi in terapia intensiva e del tasso di mortalità”. In effetti i dati forniti dalla Fondazione GIMBE riportano la Campania come la ultima regione italiana ad ultimare il ciclo vaccinale. Pare evidente che questo ritardo si rifletta sulle morti e i ricorsi in terapia intensiva, dati che sono fondamentali per fare decidere al ministero della Salute se aprire o chiudere le attività economiche. Gli over ottanta , poii si sono registrati in circa 245 mila, ma il numero di over ottantenni in regione campania supera le trecentomila unità, manca dunque una bella fetta di anziani che non sono ricorsi neanche alla vaccinazione. e se gli anziani sono fermi, i cosiddetti fragili sono fermi al di sotto del 50% dei richiedenti, in pochissimi che hanno ricevuto la seconda dose. Resta poi, come una macchia, il grande numeo di vaccinati nella categoria “Altro”, 172 mila prime dosi delle quali sono stati già effetuate 42 mila seconde dosi. Appere evidente, e lo ribadisce l’On Ciarambino nella sua interrogazione che dato questo numero di vaccini a disposizione, se ci si fosse concentrati sulle categorie over 80 e fragili e magari non si fosse andati avanti con la categoria “Altri”, anche oggi i numeri delle ospedalizzazioni sarebbero stati decisamente diversi. Nel dettaglio, il consigliere Vicepresidente dell’assemblea regionale Ciarambino ha presentato una formale interrogazione richiedendo: “Quali sono le cause della minimale immunizzazione dei cittadini più vulnerabili, quanti medici di assistenza primaria hanno dato la disponibilità alle vaccinazioni domiciliari, o presso gli Hub aziendali e quanti al mero inserimento dell’anamnestica in piattaforma, quanti medici ad oggi hanno omesso la comunicazione sulla modalità prescelta di partecipazione alla campagna vaccinale e quali procedimenti e verifiche sono state intraprese nel merito dalle Direzioni competenti, quali sono le modalità individuate per realizzare gli obiettivi del piano vaccinale e rendere possibile una maggiore accessibilità alla vaccinazione dei cittadini più fragili, e dunque, se allo stato, non si ritiene di impegnare per il raggiungimento prioritario di tale obiettivo tutte le risorse disponibili e tutti i vaccini M RNA che saranno approvvigionati, condizionando i progetti in favore di target specifici, quali i territori a vocazione turistica, alla prodromica immunizzazione massiva dei cittadini più vulnerabili.” la risposta del governo regionale (ass. Marchiello) non fa altro che riportare la serie di azioni messe in atto dalla Regione, ed azioni che forse si vedranno nel futuro, ma che oggi al momento non hanno sortito gli effetti sperati. Per questo motivo la Ciarambino produrrà una richiesta di accesso agli atti per conoscere la verità su reali prassi e procedure, al di là di quelle che sono le trovate mediatiche del Presidente della Regione.