di Monica De Santis
Angela Galdi è una mamma ed una docente della scuola secondaria di primo grado di Mercatello, e ieri mattina era in piazza insieme alla figlia Chiara, sette anni e tanta voglia di tornare a scuola… “Voglio tornare in classe anche senza zaino ma in classe”. E come Chiara, ieri anche altri bambini hanno manifestato allegramente la loro voglia di scuola. “A un anno dall’inizio della pandemia non possiamo più accettare che la chiusura delle scuole sia la risposta ad un’emergenza, – spiega la professoressa Galdi – la nostra non è una manifestazione contro la dad, siamo consapevoli che la dad è stata una risposta in uno stato di emergenza, ma tale deve rimanere. Oggi invece scopriamo che gli investimenti sulle scuole, sono per il 40% sulla digitalizzazione e invece nulla per l’organico docente che per il prossimo anno rimarrà invariato. Questo credo che sia la premessa per lasciare i nostri figli ed i nostri studenti a casa. Nessuno si rende conto che con la Dad ogni fascia di età sta vivendo problematiche diverse ma importanti. Per i bambini della materna, ad esempio abbiamo reso normale ciò che normale non è per la loro età, ovvero stare tante ore davanti a dispositivi tecnologici, mentre i bambini della primaria si sono ritrovati senza una guida che li accompagnasse nelle prime fasi dell’apprendimento, quelle più importanti. I ragazzi più grandi invece stanno soffrendo uno stato di isolamento che ovviamente non li aiuterà nei prossimi anni”.
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