Le recenti dichiarazioni rilasciate al Parco Mercatello durante l’inaugurazione hanno suscitato molte reazioni, evidenziando un divario tra le istituzioni e i cittadini. Le parole pronunciate da Vincenzo De Luca hanno sollevato interrogativi sullo stato attuale della città. Mentre l’intento dell’evento potrebbe non essere stato del tutto chiaro, le osservazioni sulla situazione di Salerno sono state puntuali, per l’ennesima volta i Salernitani sono stati etichettati come squinternati e cafoni. Il degrado, l’abbandono e l’inciviltà diffusa sono tratti evidenti che non possono essere ignorati. Una città che dovrebbe aspirare a essere un’attrattiva turistica europea, si trova invece a lottare con il degrado urbano, tutta colpa delle incapacità di chi la amministra. Chi dovrebbe essere responsabile della pulizia e della manutenzione pubblica? Questa domanda rimane centrale. È innegabile che i salernitani siano cittadini che adempiono con zelo ai loro doveri tributari, nonostante il peso delle tasse, che è uno dei più alti del Paese. Tuttavia, il rapporto tra il contribuente e i servizi ricevuti deve essere rivisto. Salerno, con le sue tasse elevate e il suo debito crescente, solleva interrogativi sulla gestione delle risorse pubbliche. È giusto etichettare i cittadini come responsabili, quando gli errori di gestione sono così evidenti? L’opera d’arte “Human Condition” di Enzo Bianco sul Lungomare Marconi rappresenta metaforicamente la condizione attuale della città. Forse, invece di etichettare i cittadini, dovremmo rivolgere lo sguardo verso coloro che gestiscono il destino della città. Nel corso degli anni, la città ha visto una leadership politica che, al di là delle dichiarazioni, deve affrontare le sfide reali che la comunità affronta quotidianamente. L’alternanza tra i due Vincenzo, apparentemente inseparabili, potrebbe rappresentare un simbolo della continuità nel cambiamento non realizzato, come nella scena dei due compari. Le critiche rivolte ai salernitani devono essere valutate nel contesto di una governance locale che deve assumersi la responsabilità delle sue azioni. Il degrado urbano, la crisi della sanità pubblica e le questioni finanziarie richiedono soluzioni concrete, non solo discorsi accusatori. Le accuse presentate ai salernitani devono, quindi, essere ribaltate al mittente. Ora, il mittente di queste affermazioni ridicole dovrebbe darci un giudizio su colui che ha portato al degrado la sanità pubblica campana, e dovrebbe anche dare un aggettivo per etichettare, ad esempio, il suo pupillo dott. Enrico Coscioni, a seguito delle vicende che hanno scosso il Ruggi. Allo stesso modo, dovrebbe suggerire qualche aggettivo per chi amministra i conti della città, nella persona dell’assessore al bilancio Eva Avossa, visti gli evidenti errori nel bilancio farlocco, come evidenziato in fase di approvazione dal nostro rappresentante in Comune, Roberto Celano. È evidente, dunque, che “o pesc fet ra cap” (il pesce puzza dalla testa). Inoltre, dovrebbe dare un aggettivo anche per etichettare chi si occupa del verde pubblico, Massimiliano Natella. Per fortuna, a Salerno ci sono pochi squinternati e cafoni, che nonostante tutto hanno portato al degrado la città, la sanità pubblica e hanno creato una voragine nei conti pubblici, che dovrà essere ripianata dai cittadini onesti, che nonostante tutto subiscono continui insulti. L’unica certezza evidente è che i due Vincenzo si sono abituati a maneggiare bene le forbici, quindi perché non utilizzano le loro abilità per tagliare l’erba che invade la città, invece di continuare a tagliare nastri per inaugurazioni inesistenti che suscitano solo risate tra i salernitani, noti per essere cittadini equilibrati ed educati, a differenza di chi amministra la città. Anche perché il lavoro nobilità l’uomo e ne eleva la sua dignità. Salvatore De Lucia, responsabile degli ” enti partecipati a e bilanci” nel coordinamento cittadino di “Forza Italia” (Salerno).
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