C’era una volta l’Italia, monumento realizzato da un salernitano - Le Cronache Ultimora

di Mario Rinaldi

“C’era una volta l’Italia”: il monumento dedicato agli immigrati italiani in Francia, progettato dallo scultore piacentino Louis Molinari è stato ufficialmente inaugurato venerdì scorso a Nogent-Sur-Marne, cittadina a sud-est di Parigi gemellata da trent’anni con la comunità dell’Alta Val Nure. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza di autorità francesi e italiane (presente il segretario generale di Stato Italiano, diversi sindaco e deputati italiani) e di una folta rappresentanza di connazionali provenienti da diverse Regioni italiane. Grande merito per la realizzazione dell’opera è da attribuire al presidente del Circolo “Leonardo Da Vinci”, Jean-Raphael Sessa, francese di nascita, ma con cognome di chiare origini italiane: la famiglia di Sessa è originaria di Calvanico, il piccolo Comune montano della Valle dell’Irno”. Jean-Raphael Sessa, francese di nascita e italiano di sangue. Ci parli un pò di lei. E se può spiegarci il suo legame con l’Italia, in particolare con la sua famiglia, originaria di Calvanico, Comune della Valle dell’Irno, in provincia di Salerno? “Sono figlio di genitori originari di Calvanico. Mio padre faceva il giardiniere nel sud-ovest della Francia, quindi sono nato e cresciuto in Francia. Successivamente mi sono trasferito a Nogent-Sur-Marne, cittadina a sud-est di Parigi dove ho creato un circolo che ha realizzato questo monumento dedicato all’immigrazione italiana”. Lei, a Parigi ha fondato un circolo, Le Cercle “Leonardo Da Vinci”. Qual è la sua funzione? “Il circolo Leonardo da Vinci è nato per promuovere la cultura, l’arte e la gastronomia italiana attraverso degli eventi. Dopo aver progettato di realizzare un monumento dedicato agli immigrati italiani in Francia, abbiamo realizzato altri eventi tra cui un premio letterario, che ogni anno viene presieduto dal giornalista e politico italiano molto conosciuto in Francia, Alberto Toscano. Lo scorso anno, i premi sono stati consegnati ai vari partecipanti nei primi venerdì di dicembre in alternanza alla sede del Senato e alla sede dell’Assemblea nazionale in Francia”. Venerdì 10 gennaio, a Nogent Sur Marne, è stato inaugurato un monumento dal titolo “C’era una volta l’Italia”. Può spiegarci il significato di quest’opera e cosa rappresenta? “In questi anni, abbiamo lavorato per onorare tutte le famiglie di immigrati italiani. “C’era una volta l’Italia” simboleggia i semi che gli italiani hanno piantato qui, arricchendo il nostro territorio con i loro talenti e con il loro amore per la Francia. Sento di esprimere un sentito ringraziamento all’artista che ha progettato l’opera, Louis Molinari. Ci sono volute due tonnellate di acciaio, trenta tonnellate di marmo e granito, e duecento tonnellate di cemento per realizzarlo. Questo progetto è stato promosso e sostenuto dal Circolo Leonardo da Vinci: esso rappresenta molto più di un semplice monumento in cemento e marmo. Incarna lo spirito di resilienza, coraggio e perseveranza che ha animato questi uomini e donne venuti dall’Italia per costruirsi una nuova vita in terra francese”. All’inaugurazione erano presenti molti cittadini e anche alcuni suoi parenti provenienti dall’Italia. Che emozione ha provato? “Al taglio del nastro hanno partecipato numerose autorità civili italiane e francesi, il sindaco Nogent-sur-Marne Jacques JP Martin, il deputato degli italiani all’estero Simone Billi e tanti italiani, tra cui alcuni miei familiari provenienti da Calvanico. E’ stato davvero emozionante prima, durante e dopo la manifestazione. Ringrazio tutti per la loro presenza a un evento molto significativo per la comunità di italiani in Francia”. Quali sono i futuri progetti del “Cercle Leonardo Da Vinci”? Ci sono già altri appuntamenti da cerchiare sul calendario? “Ogni anno, dal 2019, organizziamo il Premio Letterario del Circolo “Leonardo Da Vinci”. Altro evento è quello della “serata del mecenate”, che svolgiamo già da due edizioni e che organizzeremo ogni anno perché abbiamo riscontrato un grande successo. Ad ogni modo, il nostro circolo continuerà ad essere attivo ed operativo, soprattutto per dare voce agli italiani immigrati in Francia e rendere onore a loro per essere stati capaci di costruirsi una vita nuova in una Nazione diversa da quella di appartenenza”. Il monumento “C’era una volta l’Italia” ha come obiettivo quello di mantenere viva la memoria nelle nuove generazioni e per saldare in modo ancora più forte il legame tra l’Italia e la Francia.

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