di Andrea Orza
Pensiamo a Socrate e ai suoi interlocutori cercando di figurarci una scena. Uno di loro proponeva una risposta ad una domanda e lui replicava spesso: “Non basta, prova ad esprimerlo meglio!”. Il modo migliore nella dialettica socratica corrispondeva all’opinione più vicina alla verità. Il criterio di ricerca della verità prese il nome di maieutica che consiste anche nel porsi le domande giuste.
Il Centro Psicoterapeutico “Maieutica” a Salerno, in via Nicola Granati 5, riprende lo spirito della partecipazione attiva del paziente fornendo, come spiega il dott. Emiliano Avallone, “un contesto in cui tutti possono sentirsi a proprio agio e lontano dalle discriminazioni”. Ci racconti del vostro progetto.
“L’anno scorso abbiamo festeggiato 10 anni di “Maieutica”! L’idea originaria nasce dallo scambio di opinioni avvenuto tra me, lo psichiatra Maurizio Falcone e la dottoressa Giulia Brescia. Maieutica è un laboratorio di cultura e psicoterapia. Volevamo proporre qualcosa di diverso a partire dall’architettura del nostro centro che si mostra ai passanti con una struttura in vetro.
Il fatto stesso di lasciarsi osservare non vuole essere una provocazione ma un’opportunità per riscrivere il messaggio della psicoterapia, contro ogni stigma e tassonomia psicopatologica. Anche l’offerta che proponiamo ai nostri pazienti è diversificata e al passo con i tempi. È possibile frequentare corsi di mindfullness, yoga ad di fuori dei programmi di terapia individuale.
Il team di esperti lavora in sincrono perché si possa trovare la strategia giusta per ciascun paziente.” Quali aspetti determinano l’epidemia psichica di cui tanto si parla? “Il Covid-19 ha comportato delle vere e proprie eruzioni psicologiche. Occorre sottolineare che sebbene l’emergenza abbia coinvolto tutti, ciascuno ha realizzato personalmente quanto è accaduto. Coloro i quali mostravano delle tendenze antisociali si sono trovati maggiormente a proprio agio rispetto ad altri che invece hanno sofferto una forte alienazione e scoraggiamento.
Le nuove generazioni sono più a rischio e la ferita inferta dalla chiusura delle scuole ha precluso ogni genere di iniziativa. I principi generali di “Maieutica” vedono al centro la crescita del potenziale individuale che nelle difficoltà può accrescersi o al contrario difendersi dal cambiamento. Questo sta ad indicare che attraverso un approccio olistico e creativo si può cambiare la concezione di equilibrio mentale e lasciare che gli ostacoli plasmino la persona.
Il privilegio dell’uomo di individualizzarsi dal gregge viene consentito nei momenti critici, specie quando si comprendono le proprie responsabilità facendosi carico della volontà di crescere. Ogni scuola di psicoterapia affronta i problemi del singolo da un punto di vista diverso e si concentra su un disturbo a scapito di altri. Maieutica invece, vuole che il paziente si raffiguri in una “Mappa degli Stati Mentali” come suggerito dalla guida redatta dal collega Maurizio Falcone.
Conoscendo le proprie coordinate, la cognizione si rifletterà in un complesso di eventi. Quello che agli occhi dei profani può apparire come un’epidemia psichica ingiustificata, in realtà svela per ognuno un codice personale che deve essere riscritto in un linguaggio adattivo.” In che modo si può ripensare la socialità, intesa come spirito di appartenenza nel 2022? “Il bisogno di appartenenza nel linguaggio cognitivo è detto “specie-specifico”, comune a diverse specie animali e si esprime in modi diversi. Il termine del Covid-19 preannuncia una nuova epoca in cui, attraverso il collaudo di strumenti tecnologici, le persone possono connettersi e interagire virtualmente e con efficienza. Ciò non toglie che anche le nuove generazione abbiamo bisogno di relazionarsi fisicamente gli uni agli altri.
Il compito delle Istituzioni sarà fornire delle strutture identificative che sono essenziali per sentirsi al sicuro.” È possibile proporre dei suggerimenti utili a tutti per migliorare il benessere quotidiano? “Proprio come il corpo umano presenta un’anatomia comune, anche la psiche ha un’impalcatura comune dettata dai fenomeni storico sociali in grado di influenzare tutti. In senso stretto abbiamo quindi comuni istinti di immaginazione e azione. Ciò che ci distingue è la forma di tali espressioni. Una mente disorganizzata si manifesta attraverso costruzioni disfunzionali di diverso tipo che si riflettono in una moltitudine di disturbi psichici vissuti con minore o maggiore intensità. La terapia e la risonanza empatica con il terapeuta possono fare da intermediario, rendendo le zone d’ombra più comprensibili e migliorare il proprio lessico interiore.”