di Erika Noschese
«Nulla fino ad ora è stato fatto per il centro per la procreazione assistita in continuità con la sala operatoria di ginecologia». A lanciare un appello a Vincenzo D’Amato, commissario straordinario dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona al sub commissario Sanitario Borrelli e al sub commissario amministrativo Memoli è il segretario generale della Fp Cgil Antonio Capezzuto che, con la Rsu e Rsa della Cgil ha chiesto un incontro ai vertici aziendali per discutere delle per iniziative da intraprendere a tutela del progetto dell’Aou Ruggi d’Aragona sulle cure e tecniche del centro Pma di primo e secondo livello. La Cgil Funzione Pubblica, infatti, esprime la forte preoccupazione per il centro di procreazione medicalmente assistita di primo livello. «Premesso che il progetto per la procreazione assistita è riconosciuto per ruolo e funzioni al Ruggi dalla Regione Campania e che tale progetto è sostenuto da finanziamenti regionali. Che in più incontri le varie direzioni strategiche insieme anche agli Rsa della Aou avevano individuato gli spazi per il Pma in continuità con la sala operatoria di ginecologia, ma finora niente è stato fatto per la realizzazione degli stessi», ha dichiarato il sindacato spiegando che «che improvvisamente si è proceduto ad una riduzione degli spazi oggi dedicati alla procreazione assistita, senza informativa né alla Rsu né agli Rsa. Tutto questo senza aver neanche iniziato i lavori negli spazi individuati per la Pma (deliberazione n.6 del 28/8/2019 – Progetto Esecutivo per l’adeguamento dei locali siti al primo piano Corpi L/H/K – del Plesso Ruggi adiacenti reparto di ostetricia e ginecologia e sale operatorie). Questo modo di procedere unilaterale dei commissari sopra citati desta preoccupazione». La Fp Cgil, infatti, non condivide l’apertura di un nuovo reparto che nasca «calpestando il progetto del centro Pma dell’Aou, unico nel pubblico, che assicura cure e tecniche contro l’infertilità, con ad esso collegato la conservazione di ovociti e spermatozoi per giovani con patologia oncologica. Perché non sono stati effettuati primi i lavori per la realizzazione del Centro Pma, percorso logico e a tutela delle pazienti afferenti al centro Pma? Perché non si proceduto ad attivare le procedure concorsuali, come stabilito nelle trattative sindacali, per il reclutamento delle figure indispensabili (ad esempio biologi) per il centro Pma? Perché si continua a fare solo borse di studio? La nostra contrarietà nasce anche dalla consapevolezza che per il nuovo reparto di cardiochirurgia si sta procedendo per il reclutamento di personale prendendoli da altri reparti già in carenza». Il sindacato chiede dunque delucidazioni circa la carenza di personale che persiste in tutti i reparti del nosocomio locale e come si vuole procedere per il reclutamento del personale del nuovo reparto di cardiochirurgia. Da qui la richiesta di un incontro urgente riguardo l’apertura del nuovo reparto, che fatta senza valutazioni opportune potrebbe determinare conseguenze disastrose per l’aumento delle carenze di personale nelle unità operative. «Vedrebbe svanire anche il progetto di Pma per il Ruggi. Va considerato in ultimo che la nuova collocazione dell’oculistica pediatrica non è adeguata perché vicina alla medicina nucleare e alla radioterapia», ha poi detto Capezzuto.