Centri per l’impiego: in uno su cinque, il lavoro si cerca con le conoscenz - Le Cronache
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Centri per l’impiego: in uno su cinque, il lavoro si cerca con le conoscenz

Centri per l’impiego: in uno su cinque, il lavoro si cerca con le conoscenz

Solo un disoccupato su 5 a fine 2018 si rivolge ad un centro per l’impiego per trovare lavoro, mentre la maggior parte, si rivolge a parenti e amici. E’ quanto emerge dai dati dell’Istat relativi al IV trimestre dello scorso anno che indicano un calo di 4,5 punti rispetto allo stesso periodo del 2017 ed il dato piu’ basso dall’inizio delle nuove serie storiche (2004) dell’Istat sul tema. E’ cresciuta ancora invece la percentuale di coloro che si rivolgono per cercare lavoro a conoscenti. A commentare i numeri che fotografano la scarsita’ di appeal dei centri dell’impiego la presidente della Commissione lavoro del Senato, Nunzia Catalfo: “Con la nostra riforma, inserita nel percorso del Reddito di Cittadinanza, finalmente i Centri per l’Impiego diventeranno davvero efficienti e saranno a disposizione di tutti, non solo di chi percepira’ il beneficio”. Intanto nel Iv trimestre del 2018 su 2,8 milioni di disoccupati registrati solo 585.000 hanno varcato la porta di un ufficio per l’impiego pubblico (il 20,8%) mentre 2,38 milioni hanno tentato la carta degli amici e conoscenti (l’85% del totale, in crescita sull’83,3% di un anno prima e sul 75,8 del quarto trimestre 2004). Quindi guardando alla totalita’ dei canali per la ricerca di lavoro quasi tutti spargono la voce tra i propri conoscenti mentre solo uno su cinque spera nell’aiuto pubblico. E’ crollata la percentuale di coloro che guardano le offerte di lavoro sui giornali (dal 31,5% del quarto trimestre del 2017 al 26,1% del quarto trimestre del 2018 ma era il 56% nel 2004) mentre sale al 59% quella di coloro che cercano lavoro anche attraverso gli annunci su internet (era al 56,9% nel quarto trimestre 2017 ma appena il 20,4% nel quarto trimestre 2004). Circa due su tre disoccupati inviano curriculum (il 66,7%, era il 49,1% nel 2004). Le agenzie private per il lavoro perdono smalto (solo l’11,2% vi si e’ rivolto nell’ultimo trimestre del 2018 rispetto al 14,8% di un anno prima) mentre solo il 2,3% ha affrontato prove per un concorso (era il 2,4% l’anno prima). Lo scarso utilizzo del canale pubblico per la ricerca dell’impiego probabilmente e’ collegato anche al risultato che i diversi canali hanno avuto nel tempo per la ricerca di lavoro. Secondo la rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat riferita al 2017 infatti il canale di ricerca piu’ proficuo per trovare l’occupazione attuale delle persone intervistate e’ stato il contatto con amici e parenti (40,7%, ma e’ il 50,3% per le persone che hanno al massimo la licenza media). Il ricorso ai centri per l’impiego e’ stato ritenuto utile invece solo dal 2,4% degli intervistati (1,8% nelle regioni del Nord, 2,8% nel Mezzogiorno).