Della presenza della “Lucilla Scintilla” sugli Alburni nessun addetto ai lavori aveva scritto o parlato. E così di altre nove specie diffuse solo su queste montagne. Dal punto di vista scientifico è questa la maggiore novità. Il lavoro, raccolto ora in volume è stato pubblicato dall’Ente Parco in collaborazione scientifica con il Dipartimento di Biologia in collaborazione con la Società dei Naturalisti coordinata in loco da Camillo Pignataro, il medico che ha creato e dirige il Museo Naturalistico di Corleto Monforte. Il volume riporta i risultati di una ricerca faunistica condotta dal 2009 al 2015 sulle specie di molluschi terrestri provenienti dai Monti Alburni (Provincia di Salerno, Campania, Italia meridionale). L’area di studio è un sito di importanza comunitaria (Sic) e una zona di protezione speciale (Zps) all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni. I molluschi terrestri indagati sul campo sono stati confrontati con i dati disponibili in letteratura e i dati museali. Fino ad oggi, solo dieci specie di molluschi terrestri erano noti per i Monti Alburni attraverso i dati bibliografici. Questo studio ne ha individuate 71 rilevate sulla base dei dati di campo: di queste, otto sono state confermate. In totale la malacofauna del Massiccio degli Alburni risulta quindi composta da 73 specie di molluschi terrestri, incluse le due specie riportate in letteratura non confermate. Almeno 10 specie sono nuove segnalazioni per la Regione Campania (Aegopis cfr. verticillus, Cernuellopsis ghisottii, Lucilla scintilla, Argna biplicata, Cernuella neglecta, Daudebardia rufa, Pagodulina pagodula, Vitrina cfr. pellucida, Vitrea etrusca e Macrogastra attenuata) e 63 risultano nuove per l’area di studio. Estremamente interessante è il ritrovamento di Vertigo angustior, una specie protetta in Europa dall’allegato II della “Direttiva Habitat” che viene indicata come “vulnerabile” a livello europeo. Si propone inoltre una “lista rossa” delle specie minacciate che sono state classificate con il codice dell’Iucn. Sono, infine, state censite per la prima volta nell’area di studio tre specie alloctone: Lucilla Scintilla, Lucilla singleyana e Paralaoma servilis. Oreste Mottola
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