di Monica De Santis
Scende in undicesima posizione l’Università degli Studi di Salerno nella classifica delle Università italiane pubblicata dal Censis, un’articolata analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente a: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità. Scende in undicesima posizione perdendo 9 posizioni rispetto alla scorsa annualità a causa del decremento dell’indicatore relativo a borse e altri servizi in favore degli studenti (-28 punti). Un calo non di poco conto che sicuramente peserà sull’Ateneo salernitano. La prima posizione tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) è occupata anche quest’anno dall’Università di Bologna, con un punteggio complessivo di 89,8. Seguono l’Università di Padova e La Sapienza di Roma, rispettivamente con 88,0 e 86,5 punti. Sale in quarta posizione l’Università di Pisa (85,2), che scalza l’Università di Firenze (84,3). Avanza di due posizioni l’Università Statale di Milano (82,7), che passa dall’ottava alla sesta posizione. L’Università di Palermo si conferma settima, ex aequo con l’Università di Torino (80,8). Chiudono la classifica l’Università di Bari (80,2) e la Federico II di Napoli (72,3). È l’Università di Pavia quest’anno a detenere la posizione di vertice tra i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), con 91,0 punti. Segue l’Università di Perugia, che dopo un lungo periodo di primato retrocede in seconda posizione (90,8). Scalano la classifica di una posizione l’Università della Calabria e l’Università di Venezia Ca’ Foscari, che passano rispettivamente in terza e quarta posizione con un punteggio di 90,3 e 88,7. Salgono di due posti l’Università di Milano Bicocca (+13 punti nell’indicatore dei servizi per gli studenti) e l’Università di Cagliari (+10 punti nell’indicatore relativo a comunicazione e servizi digitali), rispettivamente in quinta e sesta posizione con i punteggi complessivi di 88,5 e 87,8. Segue in settima posizione l’Università di Parma (86,8), a cui si accoda l’Università di Genova (85,7). Stabile in decima posizione l’Università di Roma Tor Vergata (85,0), seguita in undicesima posizione dall’Università di Salerno (84,8). Guadagna una posizione l’Università di Chieti e Pescara (80,3). Chiudono la classifica l’Università di Roma Tre (78,8), l’Università di Catania (78,3) e quella di Messina (75,8). Apre la classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) l’Università di Siena, che con 96,7 punti si guadagna la prima posizione, detenuta lo scorso anno dall’Università di Trento, che con 94,8 punti scende in terza posizione a causa della perdita di 10 punti nell’indicatore relativo all’occupabilità. È preceduta dall’Università di Sassari (96,0), che guadagna una posizione grazie all’incremento di 15 punti nell’indicatore relativo a borse di studio e altri servizi in favore degli studenti. Stabile in quarta posizione c’è l’Università di Trieste (94,5), che precede l’Università di Udine (94,0). Scende di una posizione l’Università Politecnica delle Marche (91,2), seguita dall’Università di Brescia (88,5). L’Università del Salento (87,0) scende dalla sesta all’ottava posizione, seguita dall’Università di Urbino Carlo Bo (84,8), stabile in nona. Guadagna una posizione l’Università dell’Insubria (83,3), decima in graduatoria. L’Università di Foggia è undicesima (82,3), dodicesima l’Università del Piemonte Orientale (82,0). Chiude il ranking l’Università di Napoli Parthenope (77,3), preceduta dall’Università di Napoli l’Orientale (78,2) e dall’Università di Catanzaro (79,0).