Celano: i conti non tornano al Comune di Salerno - Le Cronache
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Celano: i conti non tornano al Comune di Salerno

Celano: i conti non tornano al Comune di Salerno

«Il collegio dei Revisori dei Conti rilasci il suo parere in base ad una verifica completa ed approfondita del documento e delle attività amministrative svolte dall’Ente al fine di diradare ogni dubbio sulla presenza di inaccettabili squilibri in grado di compromettere drammaticamente la tenuta dei conti». È la richiesta avanzata dal capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Roberto Celano in una richiesta indirizzata ai Revisori, al sindaco Napoli, al direttore del settore Ragioneria e al segretario Menna. «Lo schema del Bilancio di Previsione approvato dalla Giunta in data 28/02 scorso, alla valutazione di Codesto Collegio per il prescritto parere in vista della delibera Consiliare, presenta elementi e dati che inducono a dubitare della veridicità ed attendibilità dell’intero documento. Intanto, le condizioni finanziarie dell’Ente appaiono sempre più preoccupanti. I valori contabili rilevabili anche dal Siope relativi alla incresciosa riduzione delle Entrate nell’esercizio 2023 rispetto al precedente, confermata nel primo periodo del 2024, unitamente al livello a dir poco approssimativo dei servizi che l’Amministrazione rende alla Città a fronte di una tassazione crescente e difficilmente sostenibile, sono sintomi evidenti di una condizione di profonda sofferenza – ha detto Celano – Appare quindi necessario, nell’interesse della Comunità, che la puntuale verifica degli aspetti finanziari e degli equilibri di Bilancio, secondo le disposizioni del Testo Unico Enti Locali e dei vigenti principi contabili, di vigilanza e di controllo, sia opportunamente estesa alla concreta attività amministrativa dell’Ente, alla presenza di passività potenziali, magari occulte, all’accertamento della stabilità degli organismi partecipati e alla ricerca di elementi di rischio in grado di incidere negativamente sull’evoluzione delle entrate e delle spese». Criticità sono relative al Fondo Pluriennale Vincolato per Investimenti in quanto non è precisato il motivo della mancata re-imputazione delle coperture. Una verifica puntuale della corrispondenza tra fonti e cantieri aperti potrebbe rassicurare circa la prosecuzione delle opere e il rispetto anche dei tempi di consegna. Per quanto riguarda le Entrate da fiscalità propria le previsioni per le voci relative al primo titolo di Bilancio appaiono non sostenute dalla preliminare acquisizione dei necessari parametri demografici, economici e sociali. «Nel merito, il Dup è particolarmente carente, mancando di qualsiasi rilevazione idonea a suffragare le decisioni assunte. Suscitano perplessità le valorizzazioni delle seguenti voci: Tari per € 40,7milioni, che dovrebbe rispettare le prescrizioni dell’Arera; Addizionale Irpef per € 19,5milioni in assenza di qualsiasi riferimento agli scaglioni di reddito dei cittadini, rilevabili su siti dedicati. Tale valore sarebbe “elevato”, di dubbia attendibilità, anche solo confrontandolo al risultato di un calcolo proporzionale che tenesse conto delle riscossioni evidenziate nell’ultimo consuntivo approvato e della variazione in aumento dell’aliquota relativa al 2024; Imposta di soggiorno per € 1,2milioni senza alcun riferimento ai flussi concreti del 2023 per coloro che hanno soggiornato almeno un giorno; Addizionale comunale sui diritti di imbarco per € 0,7milioni che non è stata applicata per due anni di seguito nonostante la previsione contrattuale del decreto Aiuti. Su quest’ultimo punto, sarebbe grave se i relativi mancati incassi fossero posti successivamente a carico dei cittadini», ha spiegato ancora il forzista. Per quanto riguarda i Gettiti derivanti dalla lotta all’evasione tributaria la previsione è di € 14.260.000,00. Il valore, ripetuto anche per gli esercizi 2025 e 2026, appare assolutamente sovrastimato e necessiterebbe quantomeno di un riferimento concreto che possa dimostrare il grado di efficienza degli Uffici della riscossione e l’efficacia delle azioni di recupero nella misura prevista. Sulle entrate da proventi di beni e servizi la previsione di € 36,9 mln ma il valore non è sostenuto da concreti riferimenti documentali, come i contratti per l’utilizzo dei beni di proprietà. Per quanto riguarda le entrate per canone patrimoniale la previsione è di € 3,9 mln ma la Relazione precisa che l’importo tiene conto delle concessioni rilasciate e di quelle che si prevede di rilasciare.
Secondo Celano non sarebbero veritiere neppure le altre entrate da redditi di capitale che hanno oggi un previsione di € 7,3milioni così come i rimborsi ed altre entrate diverse per € 6,5milioni. Per quanto riguarda i ricavi per la vendita dei beni, che permetterebbe al Comune di incassare € 13,2milioni sembra essere necessario effettuare verifiche sulla regolarità delle procedure e la realizzabilità degli importi dichiarati. «Nella Relazione è assicurato, più volte, il rispetto puntuale del rimborso della rata 2022 per il ripianamento del Disavanzo. E’ ben noto che il Consuntivo fu oggetto di rilievi che provocarono l’intervento di Codesto Collegio con riferimento alla errata contabilizzazione dei Residui Attivi. Nel verbale emesso, il Collegio ne dispose la rettifica – ha detto Celano – La correzione dell’informazione appare doverosa. Come sarà precisato al punto successivo, neppure per l’ultimo esercizio appena chiuso si sarebbe proceduto alla copertura della rata prevista dagli accordi sanciti con il Mef. Infatti, non risulta si siano concretizzate le condizioni per accertare nell’esercizio 2023 le entrate rivenienti dalle alienazioni delle aree di parcheggio adiacenti al Grand Hotel, le cui cessioni erano state considerate imprescindibili ai fini del rispetto dell’impegno assunto con il decreto Aiuti».