di Andrea Pellegrino
La strategia di Marco Galdi per portare a termine la sua consiliatura partirebbe da un assunto: disposti a tutto pur di completare il mandato elettorale. Quello che si profila, secondo le indiscrezioni di Palazzo, avrebbe tratti di vera e propria fantapolitica, più che di un singolare “laboratorio politico”. Saltate tutte le regole e con numeri risicatissimi, Marco Galdi pare abbia spostato la sua attenzione a sinistra cercando un accordo con forze politiche attualmente all’opposizione. Ma il tutto dovrebbe concretizzarsi all’indomani delle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco in programma domenica. Si perché, il partito democratico cittadino giocherebbe un ruolo fondamentale nella partita. Così come il Nuovo centrodestra di Alfano, attualmente seduto in minoranza. E vediamo il perché. Il pallottoliere di Galdi segnerebbe, allo stato, nove voti utili in aula consiliare, se si esclude anche l’indecisa Forza Italia, per ora degna figlia della politica dei due forni. Così pare che il sindaco abbia allacciato rapporti con l’Ncd che garantirebbe i suoi due consiglieri comunali, Matteo Monetta e Massimiliano Di Matteo. In cambio naturalmente di un assessore comunale. Ed il nome sarebbe stato già calato sul tavolo. Ovvero quello di Emanuele Esposito, salernitano vicino alle posizioni di Matteo Monetta. Tale operazione escluderebbe Forza Italia, soprattutto attraverso un veto che porrebbe Giovanni Baldi che attende la riconferma in aula regionale proprio da Forza Italia. Ma non solo, al centro ci sarebbero i rapporti tesi tra Baldi e Monetta, quest’ultimo ritenuto tra i protagonisti delle inchieste giudiziarie che hanno colpito il consigliere regionale. L’accordo con il Nuovo centrodestra cavese trascinerebbe, secondo il disegno di Galdi, anche i due consiglieri comunali del gruppo misto. In pratica gli ex socialisti Alfieri e Palumbo. A completare poi l’intesa ci sarebbe il Partito democratico, ed in particolare Vincenzo Servalli, candidato alle primarie di domenica prossima. In pratica, secondo questo schema, Galdi incasserebbe i numeri necessari spostando l’asse completamente a sinistra. Questo, in cambio di una sua ritirata alle prossime elezioni e di un sostegno al candidato del Partito democratico, quindi a Servalli in particolare. Dalla sua Servalli incasserebbe il supporto dell’intero gruppo dei Responsabili. E tra questi a mantenere i rapporti con il centrosinistra ci sarebbero, allo stato, Fasano e De Filippis, provenienti entrambi dalle fila de “La Margherita”, quindi propensi al cambio di rotta. Ma lo stesso Gianpio De Rosa, già vicesindaco dell’amministrazione Gravagnuolo, sarebbe disposto all’intesa. In pratica l’accordo di Galdi mescolerebbe in maniera complessiva le carte sul tavolo politico cittadino. A questo punto il centrodestra vedrebbe in campo Forza Italia e Fratelli d’Italia già intenti a trovare una alternativa a Marco Galdi. Ma allo stato l’anomalia dell’anomalia è che Galdi mantiene ancora in piedi questo esecutivo, pur pensando ad un progetto completamente alternativo. E la lettera ai consiglieri comunali inviata sabato mattina è il primo passo.