Catello Lambiase: «Pronto soccorso del Ruggi al collasso» - Le Cronache
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Catello Lambiase: «Pronto soccorso del Ruggi al collasso»

Catello Lambiase: «Pronto soccorso del Ruggi al collasso»

di Erika Noschese
«Il sindaco Napoli si svegli e pretenda dal presidente della Regione il rispetto del Pronto Soccorso cittadino». Parla così il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Catello Lambiase che ieri, in consiglio comunale ha puntato i riflettori sulle difficoltà che oggi vive il pronto soccorso e la necessità di puntare su Case della Salute e ospedali di comunità. «La sofferenza dei pronto soccorso ed in particolare quello dell’ospedale Ruggi d’Aragona è sotto gli occhi di tutti. In qualità di massima autorità cittadina sanitaria il sindaco di Salerno non può non rispondere al grande disagio in cui versa il personale sanitario del nosocomio, lo stesso che negli ultimi anni veniva lodato per la lotta al CoVid tra mille difficoltà; le ricadute sulla cittadinanza salernitana sono evidenti. E’ in atto una vera e propria fuga verso altri ospedali e verso posti in cui il lavoro di medici, infermieri, tecnici, Oss ed operatori tutti sia garantito sotto il punto di vista lavorativo e di sicurezza, dove alle difficoltà di un enorme carico di lavoro si sommano gli episodi noti alla cronaca di danni alle caldaie ed alle imposizioni insensate delle cariche dirigenziali, che rispondono ai diktat deluchiani – ha dichiarato Lambiase – La sofferenza del Pronto Soccorso del nosocomio cittadino è il sintomo della cattiva gestione regionale, non la malattia. E’ come la febbre in una infezione. L’uso di antipiretici non risolve il problema alla radice, lo prolunga. La malattia cronica del sistema sanitario campano è duplice ed è tutta in capo alla più alta carica regionale, che, ricordiamo, detiene le deleghe sanitarie, ovvero è anche l’assessore regionale». Da qui l’attacco all’amministrazione comunale e alla Regione Campania: «Le due carenze ataviche si chiamano “abbandono della medicina territoriale” e “assenza di digitalizzazione”. Piuttosto che proporsi come novello elettricista per montare le luminarie il presidente di Regione si occupi di quello per cui è pagato: far funzionare la sanità il cui bilancio supera il 75% del totale – ha aggiunto il consigliere pentastellato – Il CoViD ci ha insegnato che dimenticare la medicina territoriale equivale a far soffrire gli ospedali; case della salute, ospedali di comunità sono al palo, solo parole vuote; nelle regioni dove sono partite (la Campania miseramente ultima – dati Gimbe- nonostante gli slogan elettorali) il numero di accessi è sceso del 25% come pure i ricoveri per patologie croniche. Emilia-Romagna batte Campania 200 a 0». Altro aspetto attenzionato da Lambiase la digitalizzazione: «i cittadini che sono dotati di identità digitale sono 30 milioni e sono per lo più giovani e nonostante la Campania sia la regione più “giovane” d’Italia, la Regione non incentiva cittadini ed i medici di base al suo uso; in Campania la gestione caotica regionale ha fruttato un dato disarmante. Lo 0% dei medici di medicina generale che usano il Fascicolo Sanitario Elettronico- dati sempre Gimbe- in compagnia di Calabria, Abruzzo e Basilicata – ha aggiunto – In pratica la gestione De Luca (a parte i lanciafiamme e la chiusura totale di tutto senza fare nulla) quando si tratta di mettere da parte le chiacchiere e di fare i fatti i numeri rimangono impietosamente bassi, relegando la Campania sempre ultima nella classifica ed il conto salato lo pagano i cittadini salernitani: il sindaco Napoli pretenda il rispetto dovuto alla città di Salerno, operatori sanitari e cittadini sono esausti. Al sindaco chiedo di stare a sentire le analisi del Gimbe (Gruppo Nazionale della Medicina Basale sulle evidenze) e non le analisi di un politico a lui noto che analizza la Medicina sulla base delle chiacchiere».