di Oreste Mottola
Oreste Mottola
“Il cratere non dimentica il bene ricevuto. “I primi “angeli” che vennero a scavare tra le macerie con “pala e piccone” illuminati da luci di fortuna arrivarono da Persano, furono i bersaglieri della Fagarè, militari di leva, quasi tutti intorno ai vent’anni. Poi da un paese pugliese, Bisignano, arrivò una colonna di medici e qualche camion pieno di cibarie e medicine. Nello scenario apocalittico di quei giorni queste furono le prime luci che illuminarono i paesi “dell’osso” salernitano ed irpino. S’instaurarono così rapporti umani che sono durati per oltre quarant’anni tra salvati e salvatori. Il grazie ufficiale ai volontari e ai “soldatini” di Persano si è svolto a Castelnuovo di Conza, nel salernitano, con il Comune guidato da Francesco Di Geronimo, i sindaci del cratere salernitano e il popolo della Valle del Sele e Tanagro, tutti a ricordare le vittime della tragedia del sisma del 23 novembre 1980 e incontrare e ringraziare i militari e gli ex militari provenienti da tutta Italia che 43 anni fa giunsero nei paesi terremotati dell’Irpinia e del Salernitano, prestando aiuto e soccorso alle popolazioni. Una cerimonia di alto valore istituzionale, voluta dal sindaco del comune di Castelnuovo di Conza, Francesco Di Geronimo, in collaborazione e con il patrocinio dell’Ente Provincia di Salerno, che ha visto la presenza tra le più alte cariche civili e militari del territorio regionale e del Mezzogiorno, nella quale il Comune di Castelnuovo di Conza ha conferito, come da delibera di giunta comunale n.53 del 26.10.2023, la cittadinanza onoraria alla Brigata Bersaglieri “Garibaldi” di Caserta, una targa all’Associazione Bersaglieri “67° Fagarè” e all’Associazione “Irpinia Solidale”. Ma non finisce qui. Questo è il paese dei record. Castelnuovo di Conza da record: più della metà delle popolazione è iscritta nelle liste dei residenti all’estero. Molti ritornano quando sono in pensione oppure durante l’estate: all’anagrafe dei residenti all’estero iscritti anche nipoti degli emigranti. Luca Zarra racconta compiaciuto come lo scrittore e poeta Franco Arminio, l’inventore della paesologia, indichi Castelnuovo come il paese più romantico: il luogo ideale per amarsi. Un’intero quartiere residenziale, via Sandro Pertini, fu ricostruito grazie alla raccolta di fondi intrapresa da Indro Montanelli. All’indomani del terremoto del 1980, per iniziativa di Indro Montanelli e del «Giornale Nuovo» da lui diretto, fu varata una raccolta fondi per la realizzazione di un complesso residenziale pubblico, destinato a sostituire le abitazioni distrutte dal sisma nel comune di Castelnuovo di Conza. Aggiudicatarie dell’appalto, che prevedeva la realizzazione del nuovo insediamento entro precisi limiti di spesa e soprattutto di tempo, vista l’urgenza a seguito della catastrofe, furono le imprese Marani e Facep, con il progetto redatto da Bruno Morassutti insieme ad un gruppo di progettisti da lui coordinato. Il complesso si basava su «un sistema di prefabbricazione pesante, limitato ad un numero ristretto di elementi di dimensioni rilevanti, progettato precedentemente (1979) […] ed applicato in altre realizzazioni dallo studio Morassutti». (F. Scullica, 1999). I semplici e contenuti blocchi residenziali, assemblati in elementi a schiera da otto, dieci e dodici alloggi (ad un livello o duplex), sono tutti caratterizzati dalla presenza di logge in facciata profonde circa un metro. Completano l’insediamento un blocco a destinazione commerciale e spazi a verde, aree comuni (anche destinate ad attività sportive), vie di transito veicolari e pedonali (con terrazzamenti, ballatoi, scale esterne, porticati, ecc.) , progettati a integrazione e completamento del costruito, col preciso intento di connettersi alle modalità e alle abitudini consolidate del piccolo centro, e soprattutto per evitare l’esito del “quartiere dormitorio”. In pochi sanno che grazie ai giornalisi e ad un giornale, una parte importante di un paese meridionale è stata correttamente ricostruita. Sarebbe anche ora che diventasse “Villaggio Montanelli”, a memoria del corretto ruolo della stampa nel nostro paese. Sì anche per ricordare il giornalista che avviò la campagna d’inchiesta detta “Irpiniagate”, subita da Ciriaco De Mita, uno scontro epico. Diciamo subito che gli aiuti, all’inizio stentati e in ritardo, diventano una vera pioggia di miliardi: 63 stabilì dieci anni dopo una Commissione parlamentare presieduta da Oscar Luigi Scalfaro. La pioggia d’oro scatena gli interessi di banchieri, imprenditori, politici, stravolge il tessuto economico preesistente, creandone uno nuovo. E’ quindi giusto che oggi il paese che ospita quell’ideale “Villaggio Montanelli” dica grazie ai volontari e conferisca la cittadinanza onoraria alla Brigata Garibaldi, salvando la parte bella di una grande storia.